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Artistica
Ginnastica, Mondiali 2018: che Italia torna da Doha? L’agognata medaglia e il mirino sulle Olimpiadi 2020
L’Italia torna con una medaglia dai Mondiali 2018 di ginnastica artistica e già questa è una notizia perché non succedeva da ben cinque anni (argento al corpo libero di Vanessa Ferrari ad Anversa 2013). Marco Lodadio ci ha riportati ai piani alti della Polvere di Magnesio grazie a un pregevole esercizio agli anelli che l’ha catapultato nella storia e ha scritto una pagina importante, evitando un nuovo zero nel medagliere e ridestando l’intero movimento che a dire il vero non era atterrato a Doha con grandissime ambizioni, eccezion fatta per la fiducia riposta nei confronti del laziale che infatti non ha deluso le aspettative della vigilia e ha addirittura fatto subito centro.
Il 26enne è tra i tre migliori anellisti del Pianeta e i fenomeni Petrounias e Zanetti (cioè gli ultimi due Campioni Olimpici) non sono nemmeno così lontani, segno che c’è ancora margine di miglioramento e che si può sognare ancora più in grande. L’artistica maschile rinasce all’improvviso grazie a questo aviere ma si sono visti degli importanti passi in avanti anche con la squadra: dopo il buio della mancata qualificazione alle Olimpiadi di Rio 2016, stiamo cercando di uscire dal tunnel facendo piccoli passi in avanti, ben consapevoli che la risalita non può essere immediata. Siamo nel bel mezzo di un ricambio generazionale, l’apoteosi di Lodadio rappresenta indubbiamente il vertice del settore ma la squadra si è difesa con onore chiudendo al quattordicesimo posto ad appena mezzo punto da Francia e Spagna, la top ten era lontana poco più di una lunghezza: non siamo messi così male, la strada tracciata è quella corretta, bisogna continuare a lavorare in quest modo perché volare a Tokyo 2020 con l’intera formazione non è così impossibile.
Tra gli uomini non vincevamo una medaglia addirittura da otto anni (bronzo di Matteo Morandi agli anelli a Rotterdam 2010), dopo così tanto tempo gli azzurri tornano a fare meglio delle ragazze che nell’ultimo periodo avevano sempre brillato. Le ragazze tornano a casa senza nemmeno una Finale di Specialità come non accadeva da quindici stagioni (Lara Mori ci è andata vicino al corpo libero) e col 12esimo posto nella prova a squadre. Sono però risultati figli dei troppi infortuni che hanno caratterizzato questa stagione, tante ragazze si sono dovute fermare per dei problemi fisici (Carofiglio, Maggio, Busato, Grisetti, Linari, Cereghetti giusto per citare i più importanti) e il quintetto mandato in pedana era anche un po’ forzato e obbligato.
Questi Mondiali sono stati di transizione per le donne e il mirino è già puntato sulla prossima stagione quando diventeranno seniores tutti i fenomeni della classe 2003: Giorgia Villa, Elisa Iorio, le gemelle Asia e Alice d’Amato saranno finalmente parte integrante della Nazionale e dovranno essere lo zoccolo duro della squadra che ai Mondiali 2019 andrà a caccia del pass per le prossime Olimpiadi. Con quei quattro piccoli fenomeni, supportati magari da una veterana come Lara Mori o da altri elementi di esperienza, la musica dovrebbe assolutamente cambiare e la corsa verso uno dei nove posti a disposizione potrebbe rivelarsi più agevole.
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Foto: Stefania Bucci