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Tennis, ATP Finals 2018: a Londra si comincia con Anderson-Thiem, Federer di sera contro Nishikori

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L’ultimo torneo dell’anno è arrivato: cominciano oggi alla O2 Arena di Londra le ATP Finals 2018, sponsorizzate dalla giapponese Nitto. L’ultimo vincitore, Grigor Dimitrov, non si è qualificato per questa edizione: il bulgaro, pertanto non potrà difendere il titolo conquistato contro David Goffin in tre set (e anche il belga quest’anno è assente). Quest’oggi scende in campo il gruppo intitolato a Lleyton Hewitt, vincitore nel 2001 e 2002.

Da oggi fino a sabato, lo schema degli incontri sarà sempre lo stesso: un doppio alle 13 (ora italiana), un singolare alle 15, un altro doppio alle 19 e un singolare alle 21. Se ad inaugurare la scena del doppio sono Jamie Murray (Gran Bretagna) e Bruno Soares (Brasile) contro Raven Klaasen (Sudafrica) e Michael Venus (Nuova Zelanda), in singolare l’apertura delle danze è riservata a Kevin Anderson e Dominic Thiem. Il sudafricano parte da favorito contro l’austriaco: il veloce indoor gli piace di più, e inoltre è sulle superfici rapide che ha ottenuto le più grandi soddisfazioni della carriera (finali a US Open e Wimbledon). All’austriaco, al contrario, piacerebbe tanto che questo torneo si giocasse sulla terra rossa, della quale è indiscutibilmente tra i più grandi interpreti al mondo. La partita, però, assume una connotazione meno scontata quando si vanno a guardare gli ultimi precedenti e si scopre che Thiem ha battuto Anderson negli ottavi degli ultimi US Open senza concedergli set. Se c’era bisogno di un segnale inequivocabile di miglioramento dell’uomo di Lichtenwörth su terreni non suoi, eccolo. A confermare la sensazione c’è la semifinale a Parigi-Bercy. In breve, nonostante i favori del pronostico, Anderson sembra destinato a faticare non poco.

Dopo il doppio tra i colombiani Juan Sebastian Cabal e Robert Farah e la coppia croato-austriaca composta da Nikola Mektic e Alexander Peya, la sera è occupata dal debutto di Roger Federer, opposto a Kei Nishikori. Lo svizzero e il giapponese si sono già affrontati due volte nel corso della stagione, e sono due incontri molto recenti. In entrambe le occasioni ha vinto Federer, per 6-4 7-6(4) a Shanghai e per 6-4 6-4 a Parigi-Bercy. Complessivamente, i precedenti danno ulteriore ragione al numero 3 del mondo, che in questo senso è avanti 7-2, con i successi del nipponico risalenti al 2013 e 2014. Questo scontro nella storia delle Finals c’è già stato, nel 2014 e 2015, sempre nel round robin: in un caso Federer ha vinto in due rapidi set, nell’altro ha dovuto faticare di più, riuscendo a prevalere per 6-4 al terzo set. I temi della partita non risiedono soltanto nel gioco dei due, poiché sullo svizzero aleggia ormai da Basilea la strana aura della vittoria del centesimo torneo. In quest’edizione di quello che tanti, affettuosamente, ancora chiamano Masters, forse non è il caso di indicare un favorito diverso da Djokovic, ma si sa che le sorprese possono arrivare facilmente in un torneo come questo, che delle volte tende a sfuggire alla logica del ranking ATP. Il principale punto di domanda resta legato alla battuta di Federer, che contro Nishikori servirà perché il giapponese non è tipo da regali in abbondanza.





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federico.rossini@oasport.it

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Credits: Leonard Zhukovsky / Shutterstock

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