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Speed Skating, Coppa del Mondo Obihiro 2018: l’Olanda di Sven Kramer pronta a dominare, l’Italia orfana di Tumolero giocherà le sue carte

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Da domani si comincia a fare sul serio. Spetterà al Meiji Hokkaido-Tokachi Oval di Obihiro (Giappone) dare il via alla stagione della Coppa del Mondo dello speed skating 2018-2019. Dopo le Olimpiadi Invernali di PyeongChang (Corea del Sud), i pattinatori più veloci del Pianeta torneranno ad esibirsi e l’anello di ghiaccio nipponico rappresenterà il punto di partenza.

In questo esordio non ci si aspettano grossi scossoni. L’Olanda, come sempre, partirà come la squadra di riferimento anche perché, dando uno sguardo ai tempi ottenuti dagli orange in questa fase di preparazione, si comprende che il bacino da cui attingono non si limita ai soliti noti Sven Kramer e Ireen Wust. Certo, loro due sono delle leggende di questa specialità. Kramer, in particolare, con le sue nove medaglie olimpiche (4 ori, 2 argenti e 3 bronzi), le otto iridate nell’All-round (6 ori e 2 bronzi), le quindici nella rassegna iridata su singole distanze (13 ori e 2 argenti) e le sette continentali (6 ori e 1 argento) non è affatto sazio e vuol allungare il suo strepitoso score in World Cup fatto di 40 vittorie e 44 podi in totale. Come detto però, la compagine tulipana vanta altri atleti qualificati. Kjeld Nuis, Thomas Krol, Kai Verbij, Patrick Roest, Douwe de Vries e Jorrit Bergsma, a livello maschile, spaziano dai 1000 ai 5000 metri con risultati considerevoli grazie ai quali i loro nomi sono già ai primi posti del ranking mondiale. In campo femminile, Esmee Visser, Antoinette de Jong e Melissa Wijfje hanno fatto vedere nelle gare nei Paesi Bassi grandi tempi, soprattutto nelle specialità di resistenza.

In casa Italia, quindi, che cosa ci si può aspettare? Servirà pazienza. Nicola Tumolero, il nostro miglior rappresentante e bronzo olimpico nei 10000 metri, è ancora in fase di recupero dal suo infortunio e non si sa quando lo rivedremo in gara. Pertanto sarà nelle mani di Andrea Giovannini e di Francesca Lollobrigida il destino del Bel Paese, almeno in queste prime apparizioni. Entrambi i nostri portacolori si cimenteranno in diverse specialità. Il 25enne di Baselga di Pinè ha voglia di riscattare un’esperienza a Cinque Cerchi che non ha portato i risultati sperati e l’appuntamento di Obihiro può essere un punto di partenza importante per iniziare con il piede giusto l’annata. I suoi riferimenti rimarranno i 5000 metri e la mass start, specialità quest’ultima che lo vide vincitore a Calgary (Canada) l’anno scorso.

Per la “Lollo“, l’eclettismo fa parte di questo nuovo progetto che la romana, coadiuvata dal proprio staff, ha deciso di intraprendere di comune accordo con la Federazione. Lei, nata e cresciuta rotellista, ha sposato la causa del pattinaggio pista lunga velocità avendo ben chiaro il target olimpico. Purtroppo, in Corea del Sud, la delusione della mass start è stata grande e le motivazioni per andare avanti sono molteplici. Guardando i primi risultati, c’è di che rallegrarsi visto che nei 3000 metri la Lollobrigida, con il suo 4’04″67 è nella top10 (ottava) della graduatoria mondiale mentre è settima nei 1500 metri (1’56″80). La sua evoluzione, quindi, potrebbe portarla a sposare anche distanze diverse dalla gara di gruppo, anche se quest’ultima sarà sempre il riferimento da cui attendersi i migliori riscontri.

Una squadra quella italiana che, poi, ha aperto anche un nuovo corso, coinvolgendo alcuni giovani: Noemi Bonazza in ambito femminile e Francesco Betti, Alessio Trentini e Daniel Niero, tra gli uomini, vanno a rappresentare il movimento della “nouvelle vague” tricolore e per loro sarà essenziale fare esperienza e comprendere cosa voglia dire esibirsi in un contesto seniores.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: pagina facebook Francesca Lollobrigida

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