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Ciclismo

Vuelta 2013: l’analisi della classifica. E’ duello Horner-Nibali?

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Siamo, di fatto, a metà della Vuelta a España 2013. 10 delle 21 tappe per arrivare a Madrid sono state portate a termine, anche se i big si sono scontrati in due o tre occasioni. I primi ritardi in classifica hanno iniziato ad accumularsi e si può cercare di analizzare la situazione dopo l’impegnativa tappa odierna.

In testa troviamo nonno Horner, che alla veneranda età di 42 anni e 10 mesi ha ben pensato di correre da protagonista un grande giro. Ce lo si aspettava qualche anno fa, ma probabilmente quando è stato meno atteso ecco che il vecchio leone, nonostante una carriera abbastanza breve per la sua carta d’identità, ha piazzato due zampate che gli han consentito di vestire a più riprese la Roja. Domani, con la cronometro, la prova del nove per capire se riuscirà a giocarsi la vittoria finale.

Lo segue, sempre più brillante, Vincenzo Nibali, che sembra stia trovando un colpo di pedale sempre migliore. Al momento, il favorito per il successo finale sembra proprio il messinese, apparso più solido e più in crescita di tutti gli altri. Inoltre, come si suol dire, la classe non è acqua e Vincenzo nelle ultime due stagioni ha dimostrato di essere tra i più forti corridori del mondo. I segnali mandati ieri sono positivi in vista futura, dato che sembra essere arrivato quel cambio di ritmo mancato in altre occasioni in questi primi 10 giorni di Vuelta.

Dietro di lui troviamo Nicholas Roche che con tanta forza di volontà sta cercando di rimanere attaccato ad un podio che però sembra fuori portata per lui nonostante abbia palesato un’ottima forma. Alejandro Valverde e Joquim Rodriguez tenteranno di raggiungere il podio o la vittoria, ma non sembrano nemmeno vagamente quelli che lo scorso anno battagliavano sulle salite della corsa spagnola e sembrano in netto calando dopo il Tour de France. Daniel Moreno, dopo la bella prestazione degli scorsi giorni, pare aver alzato bandiera bianca, cosa che Ivan Basso, settimo in classifica alle sue spalle, non ha mai nemmeno pensato di fare, nonostante il gap di 2’20” dalla Roja. Nonostante non sia più il corridore che poteva domare lo Zoncolan nel 2010, vuole comunque dire la sua e sta facendo vedere di non essere ancora finito con le sue classiche trenate.

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