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Finale Coppa Davis 2018, i convocati di Francia e Croazia ai raggi X

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Si avvicina a grandi passi la finale di Coppa Davis 2018, l’ultima con il format attuale prima della rivoluzione (che sta già incontrando, per la verità, più di un problema di popolarità) che sarà messa in atto dal prossimo anno. Francia e Croazia si daranno battaglia allo Stade Pierre Mauroy di Lilla, l’una con l’assenza di Richard Gasquet, l’altra col miglior organico possibile. Andiamo a vedere uno per uno i giocatori convocati da Yannick Noah e da Zeljko Krajan.

FRANCIA
LUCAS POUILLE
Si pensava che quest’anno sarebbe esploso, e invece non gli è andata poi troppo bene. Anche se è arrivato al numero 10 nello scorso marzo, da allora è retrocesso fino al 32° posto senza più riuscire a trovare la discreta forma dell’inizio dell’anno (vittoria a Marsiglia, finale a Dubai). Il rendimento negli Slam e nei Masters 1000 non l’ha aiutato, ed è dunque da comprendere se davvero Noah se la sentirà di rischiarlo: da un certo punto di vista è possibile, perché Pouille, dopotutto, in Davis non ha mai fallito, coi successi su Seppi e Fognini nei quarti e su Bautista Agut in semifinale.

JEREMY CHARDY
Tornato al numero 40 del mondo quest’anno, dopo esser partito appena dentro la top 100, Chardy ha sfruttato a dovere gli ottavi di finale raccolti a Indian Wells e Miami, ma a dargli la spinta per la nuova scalata nel ranking è stato il rendimento sull’erba. Partito dalla vittoria del challenger di Surbiton, non si è fermato più: finale a ‘s-Hertogenbosch, semifinale al Queen’s (fermandosi solo di fronte a Djokovic, fra l’altro). In Coppa Davis ha giocato soltanto il secondo singolare del quarto di finale con l’Italia, perdendo da Fabio Fognini.

PIERRE-HUGUES HERBERT
Nel suo caso va preso in esame il rendimento in doppio più di quello in singolare, perché lui, in Davis, è destinato a quello. Il suo sodalizio con Mahut ha consentito alla Francia di godere di uno Slam vinto in casa: al Roland Garros hanno battuto in finale il duo austro-croato formato da Oliver Marach e Mate Pavic. In singolare, Herbert ha la finale di Shenzhen come miglior risultato dell’anno. Nella Coppa, due presenze accanto al suo fidato compagno e due vittorie (Olanda nel primo turno e Italia nei quarti).

NICOLAS MAHUT
Ha accompagnato Herbert, oltre che al Roland Garros, fino alla finale delle ATP Finals, persa in un lunghissimo ed estenuante super tie-break contro Jack Sock e Mike Bryan (con quest’ultimo che, dopo l’infortunio del fratello, è riuscito a rifarsi una vita in doppio quando sembrava non farcela più). In singolare, quarti a Marsiglia, qualificazioni passate e secondo turno agli US Open. Ha giocato e vinto tutti e tre i doppi di quest’anno in Coppa Davis.

JO-WILFRIED TSONGA
Siamo al vero, grande punto interrogativo delle convocazioni. Vista l’assenza di Richard Gasquet, il candidato teorico al secondo posto da singolarista sarebbe lui. Tuttavia, dal rientro avvenuto lo scorso settembre Tsonga ha vinto soltanto una partita. Il potenziale dell’uomo che esplose dieci anni fa con la finale agli Australian Open è noto, ma bisogna vedere se Noah tenterà il tutto per tutto con lui. Quest’anno non ha mai giocato in Davis; il suo record è di 21 vinte e 8 perse in singolare, nonché di 6 vinte e una persa in doppio.

CROAZIA
MARIN CILIC
A inizio anno è tornato in una finale Slam, perdendola ancora da Roger Federer, ma in cinque set, in Australia. Per lunghi mesi è stato l’ultimo in grado di fermare Djokovic, in finale al Queen’s; non ha avuto molti altri risultati di rilievo, ma il suo settimo posto mondiale se l’è guadagnato più che degnamente. Alle ATP Finals non ha superato i gironi, dopo esser finito in quello dei due finalisti, Djokovic e Zverev. In Coppa Davis ha giocato il doppio nel primo turno contro il Canada e poi, dai quarti, tutti i singolari, rischiando però di regalare la finale agli Stati Uniti dopo aver perso contro Sam Querrey.

BORNA CORIC
Per fortuna di Cilic, un numero due affidabile la Croazia ce l’ha, ed è il giovane che sta imparando a diventare un ottimo giocatore. Ormai salito al numero 12 del ranking mondiale, per lui parlano la semifinale di Indian Wells, i quarti di Miami, la vittoria a Halle in finale su Federer e infine l’ultimo atto raggiunto a Shanghai. Per il ventiduenne di Zagabria l’anno prossimo sarà quello in cui cercherà di imporsi definitivamente nel gotha del tennis. In Davis ha giocato in singolare in tutti e tre i turni, vincendo quattro incontri su cinque, tra cui la partita decisiva contro Frances Tiafoe nella semifinale di Zara.

FRANKO SKUGOR
La sua ora sembrava ormai tramontata, e invece, dopo aver vissuto la semifinale assieme al quartetto titolare, sarà coi suoi più popolari compagni anche in finale. L’impressione è che possa servire più che altro in doppio nel caso uno tra Pavic e Dodig si faccia del male, perché in singolare i suoi migliori tempi sono più che terminati (è stato numero 145 del mondo due anni fa, ma è sceso oltre la quattrocentesima posizione). Un paio di sussulti li ha firmati a Delray Beach e a Winston Salem, arrivando al secondo turno in singolare. In doppio, però, ha vinto tre tornei e raggiunto la semifinale a Wimbledon in coppia con l’inglese Dominic Inglot.

MATE PAVIC
Entrato in scena soltanto in semifinale, Pavic è numero 4 del mondo in doppio. Nel circuito fa regolarmente coppia con Oliver Marach: insieme, a inizio anno, hanno vinto ben 17 match di fila (tra i quali s’inseriscono tutti quelli degli Australian Open), poi hanno raggiunto la finale al Roland Garros. E’ stato uno degli ultimi avversari di Bob Bryan, prima che il gemello di Mike si infortunasse gravemente. In Coppa Davis, per uno strano destino, proprio Mike Bryan e Ryan Harrison hanno sconfitto lui e Ivan Dodig, trasformando un possibile weekend da 3-0 in un thriller con quinto match annesso.

IVAN DODIG
Anche se di lui si ricordano diverse ottime prestazioni in singolare (un titolo a Zagabria nel 2011 e Rafael Nadal sconfitto a Montreal nel 2011), l’ex numero 25 del mondo si è rifatto una vita tennistica in doppio, specialità in cui quest’anno ha vinto due tornei e che gli sta valendo il posto in Davis. Diversi, sia nel circuito che in Coppa, sono stati i suoi compagni: nel primo turno ha avuto al fianco Cilic, nei quarti Mektic e in semifinale Pavic, con cui farà verosimilmente coppia anche in finale.





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federico.rossini@oasport.it

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Credits: Leonard Zhukovsky / Shutterstock

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