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Boxe femminile, Mondiali 2018: Raffaele Bergamasco sultano d’India, ben 4 medaglie! Quando l’Italia si fa scappare i tecnici preparati…

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La rivincita di Raffaele Bergamasco passa da New Delhi, dai Mondiali di boxe femminile che la sua India sta ospitando nella Capitale. Lello ha infatti sposato la causa del Paese asiatico da un paio di stagioni, dopo aver interrotto i rapporti con la Federazione Italiana in seguito alle deludenti Olimpiadi di Rio 2016 dove il settore maschile aveva chiuso senza medaglie. Il coach di Torre Annunziata, che aveva guidato le azzurre dal 2001 al 2007 e poi gli uomini fino ai Giochi in Brasile, si è tuffato in questa nuova avventura dall’altra parte del Pianeta e per il momento i risultati sono superlativi considerando anche che il Maestro ha preso la guida di una Nazione tutt’altro che avvezza alla nobile arte (soprattutto tra le donne).


Lo scorso anno aveva portato a casa addirittura cinque ori nei Mondiali Youth che si erano disputati a Guawhati, la prova del nove era attesa nella rassegna iridata assoluta e Bergamasco si sta sfregando le mani: due finaliste che domani saliranno sul ring per cercare di conquistare la medaglia d’oro, altri due bronzi e complessivamente otto pugili portate fino ai quarti di finale. Un bilancio davvero di lusso che certifica la bontà del lavoro svolto dall’allenatore italiano, un talento che purtroppo non siamo riusciti a far rimanere nel nostro Paese e che meritava più fiducia

Mary Kom affronterà l’ucraina Okhota tra le 48 kg, Sonia sfiderà la tedesca Wahner tra le 57 kg, Lovlina Borghain si è dovuta arrendere in semifinale a Nien-Chin Chen da Cina Taipei tra le 69 kg e Simranjit Kaur poco ha potuto contro la cinese Dan Dou tra le 64 kg sempre in semifinale. In tutto questo l’Italia ha chiuso senza medaglie e con solo due atlete ai quarti di finale (Alessia Mesiano e Flavia Severin).

 





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1 Commento

1 Commento

  1. ghost

    23 Novembre 2018 at 21:24

    al netto di tutti i guai (grossi) di casa Italia, ma avete presente come funziona l’AIBA?
    chiunque alla guida dell’India avrebbe ottenuto quei risultati (e anche migliori) in un mondiale casalingo.
    vedo che avete addirittura citato la rassegna giovanile dell’anno scorso: ma l’avete seguita? dei 5 ori conquistati dalle padrone di casa non ce n’era uno che non fosse un vero e proprio furto.
    e anche le medaglie di quest’anno tra le senior…date un’occhiate al match dei turni preliminari della finalista Sonia contro la Bulgara Petrova e poi ne riparliamo di quali sono i meriti di Bergamasco e di quali sono gli effetti della gestione AIBA.
    p.s. la mancanza di tradizione Indiana nella boxe casomai è tutta al maschile, non certo al femminile, dove Mary Kom invece sono anni che frequenta con grande successo i ring di tutto il mondo (e spesso è stata lei ddalla parte delle vittime della politica di questo ente di grande trasparenza e correttezza chiamato AIBA, retto da quell’esempio di moralità e legalità chiamato Gafur Rakhimov).
    mah…

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