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Scacchi, Spareggio Mondiale 2018: che cos’è l’Armageddon? La sfida estrema a cui non si è mai arrivati…

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Per il momento, in sede di match validi per il Campionato del Mondo, a questo punto non si è mai giunti. Per la verità, non si è mai neanche arrivati al punto di dover giocare le partite a cadenza lampo, da 5 minuti più 3 secondi di incremento a ogni mossa. Tuttavia, se proprio 14 partite in un giorno non dovessero, mercoledì, determinare un vincitore tra Magnus Carlsen e Fabiano Caruana, ce ne sarebbe una quindicesima, l’ultima, la definitiva, quella oltre la quale nulla c’è: l’Armageddon.

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Questo genere di partita è particolare perché vede il Bianco con un minuto di vantaggio sull’orologio fin dalla prima mossa. Tuttavia, proprio a causa di tale partenza ad handicap, per il Nero ci sono due risultati utili: la patta e la vittoria. In altre parole, il Bianco è obbligato a sconfiggere il suo avversario al fine di vincere. Si gioca senza incrementi di tempo fino alla sessantunesima mossa, quando entrano tre secondi a ogni tratto. A seconda delle scelte, il tempo del Bianco può essere di cinque o sei minuti, con quello del Nero regolato di conseguenza a quattro o cinque minuti rispettivamente.

L’Armageddon è un’introduzione piuttosto recente negli scacchi, tant’è vero che di partite con questo sistema, volto in genere a decidere alcune situazioni di parità nei tornei, se ne sono viste poche. L’hanno sperimentato alcuni tra i più forti giocatori al mondo: Ian Nepomniachtchi (Russia) e Hikaru Nakamura (Stati Uniti) nella World Cup 2015 che qualificava al Torneo dei Candidati 2016, Veselin Topalov (Bulgaria) e un redivivo Gata Kamsky (Stati Uniti) nel 2011 sono solo un paio di esempi, ma se ne possono citare anche diversi altri.

Come detto in apertura, però, resta un fatto: è davvero complicato arrivare fino a questo punto. Dovrebbe verificarsi un equilibrio eccezionale, e considerando che nelle partite lampo la patta è molto meno probabile che in qualunque altra cadenza di tempo, il discorso Armageddon sembra destinato a rimanere tabù per parecchio tempo. Naturalmente, detto tempo, con la complicità di Magnus Carlsen e Fabiano Caruana, potrebbe sempre smentire queste parole.





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