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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Simona Quadarella e quella voglia di oro…

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La voglia di oro di Simona Quadarella non si è placata a Glasgow dove il gradino più alto del podio l’ha ospitata per ben tre volte, nei 400, 800 e 1500 stile libero. La mezzofondista romana, bronzo ai campionati mondiali di Budapest nei 1500 e ai Campionati Europei in vasca corta di Copenhagen negli 800 nel 2017, vuole allungare la sua striscia di allori internazionali e l’occasione ghiotta sono i Mondiali in corta di Hangzhou in programma fra una settimana esatta.

L’allieva di Christian Minotti scenderà in vasca nei 400 e negli 800 stile libero (in vasca corta i 1500 non sono gara inserita nelle grandi manifestazioni internazionali, ancora per poco) e sembra quella più lunga la gara sulla quale Simona Quadarella concentrerà i suoi sforzi per provare a salire su un podio che è sicuramente alla sua portata, anche se nulla è scontato quando si parla di vasca corta.

Simona Quadarella sta provando in tutti i modi a farsela piacere la gara nella piscina da 25 metri ma l’amore vero non è ancora sbocciato, colpa delle virate e subacquee che ancora non fanno parte fino in fondo del suo bagaglio tecnico e nelle quali rischia davvero di perdere centesimi preziosi in gare di livello mondiale rispetto alle rivali più avvezze a questi particolari. La nuotatrice romana è migliorata da questo punto di vista ed ha nel ritmo, nella frequenza di bracciata spesso vorticosa, il suo punto di forza che le permette di sopperire a qualche lacuna tecnica. Per questo, vista anche l’assenza eccellente della dominatrice del mezzofondo mondiale Katie Ledecky, Quadarella va inserita di diritto fra le favorite della gara degli 800, distanza sulla quale si è appena migliorata ai campionati italiani assoluti di Riccione con 8’13″41 che è il terzo tempo al mondo.

Oltre a Ledecky, la cui assenza è sicuramente pesante, all’appello mancano ad Hangzhou anche atlete di spicco come l’australiana Pallister (che ha il secondo tempo dell’anno), Mireia Belmonte, atleta che vanta un passato di tutto rispetto ma deve fare i conti con problemi fisici pressanti, la russa Kirpichnikova, che ha l’undicesimo crono stagionale al mondo e tutte le giapponesi di spicco, tranne Moriyama che però non dovrebbe inserirsi nella lotta per le posizioni che contano.

Cosa resta? Prima di tutto la padrona di casa Jianjiahe Wang, capace di nuotare nella tappa di coppa del Mondo a Budapest uno stratosferico 7’59″44, a ritmi che solo Ledecky può sostenere e battere. Se la cinese sarà al meglio, la lotta per l’oro può essere chiusa in partenza perché anche la migliore Quadarella oggi non vale quel crono e probabilmente non si avvicina nemmeno. Non sempre, però, le asiatiche riescono a mantenere nelle grandi manifestazioni le attese della vigilia (qui il tempo è stato fatto segnare tre mesi fa) e dunque perché non provarci per Quadarella, sapendo che si dovranno fare i conti anche con le australiane Titmus, che vanta il suo stesso tempo stagionale, e Gough, due brutte clienti se la gara si incanala verso un crono attorno all’8’10”, oltre alla sempre presente statunitense Leah Smith (anche lei poco avvezza alla vasca corta), all’ungherese Boglarka Kapas e alla tedesca Sarah Kohler.

Di buono c’è che la mezzofondista romana si migliora ogni volta che scende in vasca: è stato così a Genova, è stato così a Riccione e un eventuale personale fatto segnare ad Hangzhou, con una condizione che appare ottimale, potrebbe portare l’azzurra ad assaggiare per la prima volta il gusto del podio iridato in una manifestazione in vasca corta.

 





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