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Nuoto
Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Margherita Panziera al primo esame da big internazionale. Obiettivo podio nei 200 dorso
Le lancette dell’orologio viaggiano molto velocemente e a partire dall’11 dicembre, ad Hangzhou (Cina), il mondo del nuoto si esibirà nella rassegna iridata in vasca corta a chiosa del 2018. La Nazionale italiana si presenta ai nastri di partenza con diverse ambizioni. Gli Europei a Glasgow hanno messo in mostra una squadra che è andata oltre le sue solite punte di diamante. Giovani e seconde linee si sono prese la scena. Tra di loro, Margherita Panziera nei 200 dorso ha posto il suo primo sigillo, con un tempo da medaglia olimpica.
Dopo quelle magnifiche quattro vasche scozzesi, è venuto il momento della conferma e il processo di avvicinamento all’evento asiatico è stato “discreto”. La veneta infatti, negli ultimi Assoluti a Riccione, ha migliorato sensibilmente il primato italiano della distanza citata, che già le apparteneva. 2’01″56 il crono di Margherita che ha tolto quasi 1″ al suo limite. Una condotta di gara spettacolare, leggiadra sull’acqua e con uno stile impeccabile. Un risultato inaspettato perché ottenuto in un momento di piena preparazione dove ancora si lavora tanto fisicamente. E invece, la 23enne nativa di Montebelluna ha stupito tutti, in primis se stessa, guadagnando la quarta posizione nel ranking mondiale di questo 2018 e facendo capire alle proprie avversarie che ai Mondiali sarà anche lei della partita.
Rivali che non sono certo delle sprovvedute: l’ungherese, pluricampionessa olimpica e mondiale, Katinka Hosszu (2’01″00), l’americana Kathleen Baker (2’00″69), argento nei 100 dorso a Rio 2016 e bronzo nei Mondiali 2017 di Budapest, e l’australiana Emily Seebohm (1’59″94), l’unica ad infrangere la barriera dei 2′ quest’anno e la favorita per il successo iridato. La Panziera però è in crescita esponenziale e dà l’impressione di avere ancora dei margini. Il tempo ottenuto nella piscina romagnola lo ha dimostrato ma nel nuoto non conta quello che è stato fatto ma quello che dovrai ancora fare.
Di sicuro, guardando ad un paio di anni fa, i passi in avanti della nostra portacolori sono enormi: da pesce fuor d’acqua a Londra 2016 al successo di Glasgow. Un biennio in cui l’azzurra ha acquisito maggior consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto dopo il bronzo nella rassegna continentale di Copenhagen (Danimarca). Da quel momento, probabilmente, c’è stato il cambio di passo, comprendendo di essere all’altezza delle altre e potersela giocare fino in fondo.
Un’atleta, quindi, che ha imparato e sta imparando a conoscersi per dare continuità ai propri riscontri, volendo alzare ulteriormente l’asticella. Non resta che attendere quanto accadrà in Cina.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: OASport