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Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Mi mancava il Giro d’Italia e torno per vincerlo. Ho la competizione dentro di me”

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Un campione è questo, prendere o lasciare. Vincenzo Nibali lo è a tutti gli effetti e la notizia di ieri stupisce ma fino ad un certo punto. Il corridore nostrano, nonostante le sue 34 primavere, ha fatto la sua scelta: partecipare nel 2019 al Giro d’Italia e al Tour de France. Si preannuncia un’annata decisamente impegnativa per il siciliano che però ama le sfide e le vive con passione. Pertanto, per la terza volta in carriera, lo ritroveremo ai nastri di partenza delle due corse a tappe per eccellenza: nel 2008 (undicesimo al Giro e ventesimo al Tour) e nel 2016 (vittoria nella Corsa Rosa e trentesimo nella Grande Boucle) i precedenti.


Non correre il Giro nel 2018 mi è pesato. Da italiano mi è mancato sentire l’affetto dei tifosi. Cerco di variare sempre gli impegni ed è arrivato il momento di tornare e di puntare nuovamente a vincere. Ho grande voglia di fare bene a maggio. Poi vedremo come affrontare il Tour, dove non è detto che debba per forza presentarmi per vincere. Abbiamo tante soluzioni e una squadra molto forte“, ha dichiarato il capitano della Bahrain Merida che ha aggiunto: “Il mio programma prevederà meno corse nella prima parte dell’anno, più lavoro in allenamento e in altura per fare il “fondo”. Dovrò distribuire le forze con attenzione. Fare il Giro e il Tour richiede sacrifici enormi, uno sforzo ben superiore a quello che affronti quando aggiungi la Vuelta a uno dei due“.

Sugli avversari Nibali è stato molto chiaro: Ci sono tanti corridori forti. Dumoulin in particolare è ormai una certezza, al Giro ha sempre dimostrato solidità e continuità. Dovremmo tutti arrivare pronti, perché il primo giorno di gara con il San Luca a Bologna non perdonerà. Le Classiche? La Sanremo non mancherà e vedrò come arriverò alla Liegi“.

A chiosa sugli stimoli che lo portano a perseguire con tante determinazione, l’affermazione è la seguente: “Ci sono sempre nuovi avversari, altri restano e devi farci i conti. E’ un testa a testa continuo, sento la competizione dentro di me“.

 

 





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Foto: Valerio Origo

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