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Nuoto, Mondiali Hangzhou 2018: Ilaria Cusinato e Martina Carraro, le donne dei record in Cina

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I Mondiali 2018 di nuoto in vasca corta ad Hangzhou (Cina) stanno per chiudere i battenti e la giornata odierna per l’Italia è stata un po’ quella dei rimpianti. I quarti posti della 4×50 mista uomini e di Martina Carraro nei 100 rana amareggiano perché aumentare il computo di 5 medaglie (2 argenti e 3 bronzi) era possibile. Il Bel Paese rischia seriamente di non vincere neanche un oro in questa rassegna iridata, cosa che non accedeva dall’edizione 2010 a Dubai. Aspetti per gli amanti del medagliere che però non dicono tutta la verità.

Sì perché oggi la formazione nostrana ha comunque sciorinato una prestazione degna di nota: i primati nazionali sono stati ben cinque nel momento più importante. In passato si evidenziava questa incapacità di trovare il top quando contasse davvero e invece in questo caso agli azzurri si può dire poco. Affidarsi solo al “pallottoliere” non ci fornisce tutte e informazioni e non funge esclusivamente da termometro preciso della situazione.

Da questo punto di vista, dunque, Ilaria Cusinato e Martina Carraro possiamo considerarle le donne dei record in casa Italia. I risultati parlano chiaro: 5 primati italiani migliorati dalla ligure nei 50-100 rana con una facilità disarmante, toccando vette che nessuno avrebbe mai potuto contemplare, mentre la veneta ha messo in fila 5 record personali nei 100-200-400 misti con quattro primati italiani (assoluto nel caso dei 200 misti e in tessuto nel caso dei 400 misti). Dati anch’essi incontrovertibili che non sono solo ad uso e consumo degli “studiosi” di statistica ma aiutano a fornire un’altra chiave di lettura.

La grinta e la voglia di lottare in un contesto altamente qualificato è stata certificata dal tempo. Chi avrebbe potuto immaginare che Carraro potesse fermarsi a 12 centesimi dal podio nei 100 rana? O anche chi avrebbe immaginato che Cusinato potesse migliorarsi così tanto in breve tempo?

Di fatto entrambe possono ancora dare tanto. La ligure, ormai trapiantata ad Imola, allenata da Cesare Casella insieme al suo fidanzato Fabio Scozzoli, si è rimessa in gioco seguendo metodologie di allenamento diverse che in una vasca (corta) poco gradita si sono rivelate eccellenti. Un ragionamento simile lo merita la classe ’99 veneta. Dopo aver ottenuto brillantemente il diploma di Maturità, ha iniziato da settembre la sua vita da atleta professionista, con un regime di allenamento adeguato alle sue ambizioni. In tre mesi Ilaria è migliorata di secondi e nel suo caso vale lo stesso ragionamento fatto per Martina: la poca simpatia per la piscina da 25 metri.

Ciò significa che il Bel Paese, in una giornata di scarsa soddisfazione sul piano dei risultati in termini di medaglie, può trovare conforto nel cronometro che giudica tutto e tutti. Magari il quarto e il quinto posto odierno delle due ragazze, nei 100 rana e nei 200 misti, non passerà alla storia ma è evidente la crescita di cui queste due nuotatrici sono state capaci, andando ad aggiungersi o a consolidarsi in un gruppo che vanta tante frecce nella propria faretra. Serve solo un po’ di tempo e il biennio olimpico è quanto richiesto.

 

 

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