MotoGP
MotoGP, la Ducati del 2019 non sarà rivoluzionaria. Sviluppo della GP18 per sconfiggere la Honda con Dovizioso
76 punti: questo il distacco al termine del Mondiale 2018 di MotoGP tra la Honda di Marc Marquez e la Ducati di Andrea Dovizioso. Lo spagnolo si è imposto grazie ad una costanza spaventosa: 9 vittorie e 14 podi in totale. Numeri impressionanti che non hanno concesso ai rivali alcuna occasione per impensierirlo davvero. Nel caso specifico Dovizioso ha pagato a carissimo prezzo i tre zero di Jerez de la Frontera (Spagna), Le Mans (Francia) e Barcellona (Spagna). 75 punti persi che di fatto hanno concluso la partita tra i due prima che entrasse nel vivo. La Rossa, infatti, nella seconda parte di stagione ha cambiato passo ed il forlivese dal GP della Repubblica Ceca ha collezionato tre vittorie e 7 podi nelle 9 gare disputate.
Vien da sé che per l’anno prossimo servirà maggior lucidità da parte del centauro italiano e nello stesso tempo la D16 dovrà migliorare ulteriormente nella velocità di percorrenza in curva, tallone d’Achille della moto di Borgo Panigale. Un aspetto, c’è da dire, che già con la GP18 è stato curato al meglio, consentendo al pilota nostrano di vincere su circuiti dove mai aveva immaginato: a Brno (Repubblica Ceca), a Misano (Italia) ed a Valencia (Spagna). Anche il podio di Phillip Island (Australia), in questo senso, va interpretato in ottica positiva. Pertanto il gruppo guidato dall’ingegnere Gigi Dall’Igna dovrà perseguire la strada dello sviluppo e non della rivoluzione per rendere la moto ancor più guidabile e nello stesso tempo mantenere intatte le eccellenti qualità in accelerazione.
Nei test che si sono tenuti sul circuito Ricardo Tormo e in Andalusia (Spagna) la Ducati ha fatto vedere una consistenza invidiabile. Il principale aspetto da sviluppare sarà il mantenimento di uno standard elevato per più giri. Marquez, anche grazie al suo stile, sfrutta in modo molto efficace le Michelin non mandandole in crisi. In una MotoGP giocata sui dettagli, a questo particolare i tecnici di Borgo Panigale dovranno badare per sostenere Andrea e permettergli di affrontare Marc nel migliore dei modi.
Dovizioso, nel corso degli ultimi anni, è molto cresciuto e conosce pregi e difetti della moto come nessun altro. E’ anche per questo che il team italiano ha deciso di puntare le proprie fiches su di lui, lasciando che Jorge Lorenzo andasse alla Honda. Un rischio “calcolato” che scopriremo l’anno venturo se pagherà o meno.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo