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F1, il 2019 della verità per la Ferrari. Maurizio Arrivabene e Sebastian Vettel non possono più sbagliare…

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Undici anni senza un titolo piloti, e dieci senza un titolo costruttori, rappresentato un digiuno notevole. Figuriamoci in casa Ferrari. Era il 2007 quando Kimi Raikkonen trionfava a livello personale al termine di un Gran Premio del Brasile da batticuore, mentre dodici mesi più tardi, al termine della gara di Interlagos (ancor più emozionante, se possibile) le lacrime di Felipe Massa venivano mitigate dal titolo per la scuderia, che riuscì ad imporsi nei confronti della McLaren.

Sono passati davvero troppi anni per un team come quello di Maranello. Urge una inversione di tendenza e un solo finale: la vittoria. Statene certi. In casa Ferrari lo sanno tutti. Dal primo all’ultimo dipendente. Ma, su tutti, lo hanno bene in mente due persone. In ordine alfabetico: Maurizio Arrivabene e Sebastian Vettel. Sui due grandi protagonisti della scuderia la pressione in questo 2019 sarà letteralmente immensa. La posta in gioco è elevatissima, e non ci sarà più spazio per un insuccesso.

Incominciamo dalla pista. Sebastian Vettel è reduce da un 2018 concluso con le ossa rotte e il morale sotto terra. Il tedesco ha subito una notevole “scoppola” da parte di Lewis Hamilton e si è visto sfuggire il sogno del quinto titolo, proprio ad opera del rivale inglese. Una sconfitta che ha assunto le sembianze del ko tecnico. Troppi errori, troppo nervosismo, e troppo Lewis Hamilton per continuare a sperare nel miracolo. In vista del 2019 l’ex Red Bull è chiamato all’impresa. Da un lato dovrà risultare assolutamente impeccabile lungo tutti e 21 gli appuntamenti del calendario, dall’altro dovrà rialzarsi nel morale e sfidare occhi negli occhi il cinque volte campione del mondo. Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, ma Vettel non potrà permettersi un altro insuccesso, altrimenti la sua permanenza in Ferrari potrebbe davvero essere in dubbio. Come se non bastasse, poi, a Maranello arriverà un giovane rampante come Charles Leclerc. Un predestinato che potrebbe mettere in difficoltà l’illustre padrone di casa. Come detto, quindi, la pressione sulle spalle del tedesco potrebbe diventare un vero macigno. Saperlo schivare sarà fondamentale, per non esserne schiacciato un’altra volta.

Se per il pilota nato a Heppenheim la posta in gioco è incredibile, non lo sarà da meno per il suo team principal: Maurizio Arrivabene. Quando una squadra non va, quantomeno nel calcio, il primo a pagare è l’allenatore. Nel caso della Ferrari è proprio il 61enne nativo di Brescia a rischiare di finire sulla graticola. Dopo un 2018 nel quale, da caposquadra, ha provato a tenere uniti tutti i pezzi del puzzle, finché ha potuto, Arrivabene ha chiuso (soprattutto a Suzuka) mettendo i classici puntini sulle “I”, per togliersi un minimo di responsabilità dalle spalle. Nel prossimo campionato, e lui è il primo a saperlo, non saranno ammessi errori, altrimenti la sua posizione sarà messa assolutamente in discussione.

Vettel e Arrivabene, due destini distinti, ma che saranno quanto mai intrecciati in questa stagione. L’uno non potrà escludere l’altro. Fare squadra e ottenere i risultati sarà decisivo. Un altro anno negativo potrebbe costare a carissimo prezzo per entrambi.

 

 

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