Atletica
Atletica, Elena Vallortigara: “Mi sono sorpresa nel 2018, che gioia i 2.02 metri. Olimpiadi un obiettivo, ma ai Mondiali…”
Elena Vallortigara è reduce da un’annata a due volti: prima è volata a 2.02 metri (seconda italiana di sempre), poi è stata eliminata in qualifica agli Europei dove era tra le favorite della vigilia per salire sul podio. Lo show di Londra in Diamond League, al termine di sette anni molto difficili, è una delle migliori prestazioni azzurre dell’ultimo decennio, arrivata tra l’altro nella stagione che ha anche regalato il 9.99 di Filippo Tortu sui 100 metri. La veneta vuole dimenticare al più presto gli errori a 1.90 commessi nella rassegna continentale e si lancia verso il 2019 con grande ottimismo.
La 27enne ha analizzato il suo 2018 in un’intervista concessa alla Fidal: “Ho sorpreso me stessa, una delle cose che più mi piace in assoluto. Ma anche l’anno della consapevolezza, per arrivare a risultati cercati. E la conferma che negli anni scorsi non mi ero trovata a fare sogni irreali. Ho vissuto tante esperienze nuove, che mi stanno insegnando moltissimo e questo mi piace. La gara più bella della stagione è stata la prima all’aperto. Poi mi sono migliorata ancora, ma quella è stata la gara del mio ritorno con due personal best. Oltre alla misura, mi sono resa conto che non avevo più i problemi del passato nella gestione della competizione. Allora ho deciso di continuare, senza preclusioni: anche a Zoetermeer non avevo grandi sensazioni, ma ho saltato 1,96 e sfiorato 1,98. Dopo ogni primato personale mi dicevo che non era quello il massimo. Quando ho superato 2,00 mi sono detta che non stavo sognando a occhi aperti, che era tutto vero. E che sapevo di poterlo fare ma in fondo era solo un numero, allora poi c’è stato anche il salto a 2,02… Siena e Londra sono le due gare in cui ho provato le emozioni più forti: mi sono trovata nella mia “bolla” per lasciarmi trasportare da quello che dicevano corpo, testa e cuore. Nella prima ho anche raggiunto l’intento che mi ero posta all’inizio del 2018: se non avessi fatto almeno 1,92, cioè il minimo per gli Europei, avrei smesso dopo troppe stagioni complicate”.
La saltatrice si sofferma anche sul rapporto con Antonietta Di Martino, primatista italiana di specialità: “Siamo simili e ci troviamo bene insieme. Mi ha aiutato tantissimo, c’è sempre stata nei momenti di difficoltà e di gioia, anche nella scorsa estate. L’atleta di solito è individualista, invece lei era felice per i miei risultati. Un’amicizia nata ai raduni di San Diego nel 2011 e 2012, oltre che a Formia, e poi cresciuta. In pedana, con le altre atlete, capita comunque spesso di darsi consigli a vicenda, ad esempio prima della gara, senza trascurare che il salto di un’avversaria può essere da stimolo. E anche con Alessia Trost ho un buon rapporto”.
Non manca una riflessione sugli Europei di Berlino: “Adesso sono serena, ma ci sono voluti parecchi giorni per accettarlo. Mi tengo solo la parte che aiuta ad andare avanti e migliorare, pur sapendo che esiste anche il resto. È stato come essere investita da una secchiata d’acqua ghiacciata, o essere presa a sberle. Il ricordo delle cose belle è ancora vivo, ma è altrettanto forte quello di ciò che ho provato dopo l’ultimo errore a Berlino, ero sotto choc. Non avevo dato per scontata la medaglia, anche se fino a quel momento mi ero sorpresa positivamente più volte durante la stagione. Anche quando non mi sentivo al massimo, ero comunque riuscita a saltare 1,94 come alla Finale Oro dei Societari Assoluti a Modena e al meeting di Parigi. Se penso che avevo chiuso le indoor con 1,84 e uno stop per infortunio, vuol dire però che in un paio di mesi non si possono cancellare tutte le criticità del passato. Ma l’esperienza è il più grande insegnamento”.
La Vallortigara si spinge anche verso i Mondiali e parla dei suoi obiettivi per la prossima stagione: “A me è sempre piaciuto gareggiare a settembre, non mi preoccupa. E mi fido molto del mio allenatore. È chiaro però che si dovrà programmare in modo diverso per arrivarci nel modo migliore possibile. Non manca tanto tempo, in pratica neanche ce ne accorgiamo ma scorrerà velocemente e la partenza per Doha è come se fosse domani. Voglio rimanere concentrata su quello che faccio ogni giorno per avvicinarmi all’obiettivo. Credo di potermi stabilizzarmi su quote più alte. Avere confidenza a certe misure permette di non vederle più come un ostacolo. E vorrei fare in modo che il momento di forma psicofisica coincida con quello più importante dell’anno. L’obiettivo principale è rappresentato dalle Olimpiadi, in mezzo ci sono le tappe per raggiungerlo. Forse mi aspettavo di fare due metri a Tokyo 2020, non quest’anno perché pensavo ci volesse più tempo, però conto di arrivare lì nella migliore condizione. Voglio continuare a sorprendermi ed essere sempre alla ricerca di qualcosa in più. Uscire dalla “comfort zone” non è facile, ma dà grande soddisfazione: si rimane se stessi, ma ci si arricchisce”.
[embedit snippet=”adsense-articolo”]
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: pagina Facebook Elena Vallortigara