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Salto con gli sci, Tournée 4 Trampolini Innsbruck 2019: Ryoyu Kobayashi non si ferma più e mette nel mirino il Grande Slam

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Ryoyu Kobayashi, in questo momento, non ha rivali. Il giapponese vince anche la terza gara della Tournée dei 4 Trampolini a Innsbruck (Bergiselschanze, HS 130) lasciando a enorme distanza tutti i suoi rivali: per lui si apre la possibilità di chiudere il Grande Slam, impresa riuscita, prima di lui, solo a Sven Hannawald (Germania, 2002) e Kamil Stoch (Polonia, 2018). Kobayashi vola più lungo di tutti nella prima serie con uno strepitoso salto da 136.5 metri, che gli vale 137 punti e l’ipoteca sulla gara con qualche decina di minuti di anticipo sul secondo salto (131 metri e 130 punti con un piccolo errore nel finale). Il punteggio di 267 certifica un dominio di cui non si riesce a vedere il termine.

Al secondo posto arriva un ottimo Stefan Kraft (Austria), che trova due buoni salti (129.5 metri e 126.8 punti il primo, 130.5 e 127.4 il secondo per un totale di 254.2), mentre finisce terzo Andreas Stjernen (Norvegia), con 131 metri e 123.5 punti nel primo salto e 126 e 119.2 nel secondo, per un dato complessivo di 242.7. Con Stjernen la Norvegia può festeggiare i 400 podi in gare incluse nel calendario di Coppa del Mondo. Completano il novero dei primi cinque Stephan Leyhe (Germania), che recupera una posizione rispetto alla prima serie di salti (129 metri e 120.4 punti) piazzando una seconda misura di 127.5 che gli vale un punteggio parziale di 118.7 e un totale di 239.1, e Kamil Stoch, che dopo i 126.5 metri e 119.2 punti della prima serie vola a 131 metri nella seconda, rimanendo però con un punteggio di 114.9 che gli consegna un dato definitivo di 234.1.

Sesto posto per una delle migliori versioni di sempre di Yukiya Sato (Giappone), che trova una coppia di salti da 129 e 123.5 metri, che valgono 120.2 e 111.2 punti per un totale di 231.4. Dalla settima alla nona posizione si trovano tutti uomini capaci di rimontare posizioni: Killian Peier (Svizzera), che risale dall’11° posto trovato con i 127 metri e 117.9 punti della prima serie saltando a 123 con 112.7 nella seconda (230.6 finale), Richard Freitag (Germania), che per effetto della coppia di salti da 128 e 124 metri realizza 117.7 e 112.3 punti chiudendo a 230 e scalando quattro posizioni, e soprattutto Roman Koudelka (Repubblica Ceca), che dopo un brutto primo salto da 123 metri e 109.6 punti ne realizza un secondo molto buono (125 e 118.8) con cui chiude a 228.4. Può invece recriminare Timi Zajc (Slovenia), tanto bravo nella prima serie (quarto con 130 metri e 122.1 punti) quanto poco fortunato nella seconda, in cui perde quota rapidamente, arriva a una misura di 119.5 metri e raccoglie 104.5 punti per un totale di 226.6.

Marcus Eisenbichler (Germania), che nelle due prove in patria è parso l’unico in grado di reggere il ritmo di Kobayashi, non va più in là del tredicesimo posto, frutto di 223.8 punti complessivi.

Nella prima serie non ci sono 25 confronti, ma 24: Halvor Egner Granerud (Norvegia) viene squalificato per vestito irregolare, consentendo a Daiki Ito (Giappone) di saltare senza pensieri. Piotr Zyla (Polonia), invece, perde la sua sfida con Zajc e non entra neppure tra i punteggi di ripescaggio utili per effettuare la seconda serie. Gli altri big vanno tutti avanti senza particolari problemi, ad eccezione di Johann Andre Forfang (Norvegia, 97.6 punti) e del già citato Koudelka. I ripescati sono Evgeniy Klimov (Russia), Philipp Aschenwald (Austria), David Siegel (Germania), Manuel Fettner (Austria) e Andreas Wellinger (Germania). Possono avere rimpianti legati alla sfortuna sia Naoki Nakamura che Noriaki Kasai: i giapponesi hanno punteggi migliori sia di Forfang che di Stefan Hula (Polonia), ma sono condannati dall’aver perso il loro confronto.

Prima del salto di Daniel Huber (Austria), nono al termine della prima serie e poi 14°, a causa delle condizioni complicate la direzione gara decide di passare dalla stanga 1 alla 3, solo per riportarla indietro tre salti dopo (con Sato sul trampolino). Un ulteriore abbassamento di una stanga viene decretato, su richiesta dell’allenatore, prima del salto decisivo di Kobayashi.

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federico.rossini@oasport.it

Foto: LaPresse

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