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Australian Open 2019: Matteo Berrettini ed una nuova avventura a Melbourne. Partenza con il botto ma…
L’anno delle conferme è sempre quello più duro. Gli avversari ti conoscono, non puoi più contare sull'”effetto sorpresa” e devi evolvere il tuo gioco ulteriormente. Idee, pensieri che starà facendo Matteo Berrettini, numero 52 del tennis mondiale, grande speranza del movimento italiano. Nella specialità con racchetta e pallina il Bel Paese ha spesso fatto fatica. Pensare ancora ai tempi di Adriano Panatta e di Corrado Barazzutti, alle loro immagini un po’ scolorite, fa capire come la disciplina abbia bisogno di nuove storie.
Il 22enne nativo di Roma può scrivere pagine importanti. Il suo gioco ben si adatta a quanto richiesto dai canoni attuali: grande potenza da fondo, dritto devastante e servizio poderoso. Queste le caratteristiche in estrema sintesi di Matteo, capace l’anno scorso di centrare il primo titolo ATP a Gstaad (Svizzera) sulla terra battuta contro un giocatore altamente qualificato come lo spagnolo Roberto Bautista Agut. Una vittoria che ha attirato su di sé le attenzioni dei media, incuriositi da questo bel ragazzo, con tanta voglia di crescere e migliorare.
Ci si rituffa in una nuova annata e nel primo Slam della stagione non sarà certo facile l’esordio. Il sorteggio alla Margaret Court Arena ha riservato a Berrettini il greco Stefanos Tsitsipas (n.15 del mondo), uno dei tennisti più talentuosi della nuova generazione. Ecco che questo primo ostacolo sarà assai probante per il nostro portacolori che però da questa sfida, in un modo o nell’altro, potrà apprendere tante cose. Berrettini non è tipo da esaltarsi e deprimersi. Il suo credo è il lavoro, come ha spesso ricordato nelle sue interviste, pertanto affrontare l’ellenico, da un certo punto di vista, può essere un’occasione per continuare la propria evoluzione e scalata verso il vertice. Il percorso da fare è ancora decisamente lungo e, parlando di un classe ’96 con un tennis ancora da affinare, si può sperare nel prossimo futuro di avere a disposizione un giocatore di livello.
A Melbourne il primo esame vero e proprio, poi si vedrà.
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Foto: Livephotosport