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Australian Open 2019: tris d’azzurri per cercare il terzo turno. Seppi favorito, Fabbiano può giocarsela, ostacolo complesso per Travaglia

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L’Italia tennistica cercherà questa notte di superare il numero di giocatori, due, portati al terzo turno nell’edizione 2018. Parteciperanno al tentativo, in orari differenti, tre suoi portacolori: Stefano Travaglia, Andreas Seppi e Thomas Fabbiano.

Il compito più difficile spetta proprio al primo di essi: Travaglia, all’una di notte, se la vedrà sul Court 20 col numero 19 del tabellone, il georgiano Nikoloz Basilashvili, che al primo turno ha sofferto più del dovuto contro il qualificato americano Christopher Eubanks, sconfitto in quattro set. Basilashvili ha iniziato l’anno con i quarti di finale del torneo ATP di Doha, andando anche vicino a superare Novak Djokovic, con il serbo poi vincitore in tre set. Travaglia può sfruttare una certa tendenza del georgiano ad avere alti e bassi nell’arco della stessa partita (caratteristica che aveva, in misura molto maggiore, un suo connazionale, Irakli Labadze, n° 42 al mondo nel 2004). Non ci sono precedenti tra i due.

Parte invece da favorito Seppi, che dopo aver eliminato il numero 31 del seeding Steve Johnson si troverà di fronte il giocatore di casa Jordan Thompson, attuale numero 72 del mondo e autore di due buoni risultati a inizio anno: secondo turno a Brisbane e quarti a Sydney. Quello di stanotte sarà il primo incontro tra i due, con l’italiano in chiara posizione di vantaggio per arrivare a sfidare uno tra Kevin Anderson (Sudafrica) e Frances Tiafoe (Stati Uniti) al terzo turno. Seppi, inoltre, ha quello di Melbourne come Slam preferito per risultati, dal momento che ha raggiunto per quattro volte gli ottavi di finale. I due scenderanno in campo come secondo match sulla 1573 Arena.

Sfida piuttosto incerta, invece, la terza di cui potranno godere gli spettatori del Court 13: Fabbiano sfiderà l’americano Reilly Opelka, un gigante di 2 metri e 11 centimetri che, giocando con le stesse armi non convenzionali del connazionale John Isner, ha saputo batterlo in quattro tie-break. Tra i due giocatori ci sono circa 40 centimetri di differenza, con tutto ciò che ne consegue in termini di strategia da portare sul campo. Anche in questo caso si tratta della prima volta che i due si affrontano. L’americano possiede una velocità media della prima di servizio di circa 210 km/h e una seconda che va a poco meno di 180 km/h, che è sostanzialmente la prima di parecchi giocatori, tra cui Fabbiano stesso. Dovrà esser bravo, l’azzurro, a sfruttare le presumibilmente poche palle che Opelka gli permetterà di controllare.

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federico.rossini@oasport.it

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Credits: Bukharev Oleg / Shutterstock

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