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Australian Open 2019: Novak Djokovic favorito nella seconda semifinale, Lucas Pouille vuole sorprendere

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C’è soltanto Lucas Pouille tra Novak Djokovic e la sua sfida numero 53 contro Rafael Nadal che varrebbe il titolo degli Australian Open: domani mattina il francese e il serbo si incontreranno in uno scontro inedito per determinare il finalista della parte alta del tabellone maschile.

Djokovic, come in molte occasioni nelle quali ha raggiunto le fasi finali di un torneo dello Slam, qualcosa ha lasciato per strada: un set contro il canadese Denis Shapovalov (più per distrazione implicitamente ammessa) e un altro a favore del russo Daniil Medvedev. Una parziale ricompensa è arrivata nei quarti, nei quali ha incontrato Kei Nishikori, o meglio i resti del giapponese, che si è ritirato dopo un parziale e mezzo dopo la battaglia di oltre cinque ore contro Pablo Carreno Busta.

Pouille, invece, è alla prima assoluta in una semifinale Slam, raggiunta peraltro con pieno merito, visto che negli ottavi e nei quarti ha elevato il livello di gioco a sufficienza per togliere dal torneo prima il croato Borna Coric e poi il canadese Milos Raonic. Proprio quest’ultima partita ha messo in evidenza una grande forma del francese, capace di scardinare il gioco fatto di servizio e discese a rete della testa di serie numero 11, che non aveva mai battuto nei tre precedenti.

Nonostante le buone premesse per Pouille, il favorito del match resta Djokovic, a caccia del suo settimo trionfo in Australia. In questo modo si staccherebbe di nuovo da Roger Federer, che l’anno scorso l’ha raggiunto a quota sei successi. Se il gioco del francese si adattava particolarmente a quello di Raonic, perché era riuscito a farne una contromisura perfetta, contro il serbo è più difficile attuare quel genere di piano partita. Il motivo è semplice: il numero uno del mondo gioca tutto un altro tennis, fatto di grandissima pressione da fondo, la stessa con cui ha saputo costruire, uno dopo l’altro, 14 trionfi negli Slam. Nonostante ciò, è proprio il serbo il primo a sapere che il suo avversario non scende in campo per timbrare il cartellino, stare di fronte al pubblico un’ora e mezza e andarsene. La realtà è molto diversa, e parla di un Pouille che nel 2016 ha estromesso Nadal dagli US Open, oltre ad aver messo insieme successi su David Ferrer (quando era ancora competitivo) e Richard Gasquet.

Ci si dovrà aspettare, dunque, un match fatto di lotta, che non durerà meno di due ore. Il transalpino potrebbe anche portare a casa un set, ma di più non sembra in grado di fare allo stato attuale.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock

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