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Australian Open 2019: Naomi Osaka e Petra Kvitova, in due per il numero uno

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Due finaliste, la Rod Laver Arena di Melbourne, il numero uno del mondo in palio. La finale femminile degli Australian Open è tutta nel doppio obiettivo che ormai è nel mirino di Naomi Osaka e Petra Kvitova, le due giocatrici che hanno dimostrato di possedere la miglior forma in quest’inizio di stagione.

Naomi Osaka, già prima giapponese a vincere un torneo dello Slam, potrebbe anche sfatare un tabù che dura da quasi quattro anni: dopo il poker di successi di Serena Williams tra US Open 2014 e Wimbledon 2015, infatti, nessuna giocatrice è più stata in grado di vincere due Slam consecutivi. L’occasione, per la ventunenne nata a Osaka, ma residente a Boca Raton, in Florida, è di quelle importanti, soprattutto dopo un torneo in cui ha corso più volte dei rischi, come nel terzo turno contro Su-Wei Hsieh (Cina Taipei) e negli ottavi contro Anastasija Sevastova (Lettonia): in entrambe le partite è rimasta indietro di un set prima di rimontare. Il segreto di questa nuova capacità di lottare della nipponica, i cui match in passato terminavano praticamente sempre in due set, vittorie o sconfitte che fossero, sta in un cambiamento a livello emotivo, come ha spiegato lei stessa. In precedenza accettava semplicemente l’eventualità della sconfitta, o meglio la sua ineluttabilità. Oggi si sta concentrando, più ancora che sulla vittoria finale, sul fatto di dare il massimo in ogni punto.

Petra Kvitova, invece, punta a diventare la prima giocatrice ceca dall’indipendenza a vincere gli Australian Open. Quando ancora Repubblica Ceca e Slovacchia erano unite nell’unica entità denominata Cecoslovacchia, fu Hana Mandlikova a portare a casa due successi nel 1980 e 1987. Quella attualmente in corso è una storia che, per certi versi, ha dell’incredibile: dopo i due Wimbledon del 2011 e 2014, tutto il mondo di casa Kvitova sembrava esser crollato assieme all’accoltellamento in casa propria a Prostejov. Poco più di due anni dopo, rieccola a inseguire ancora il sogno che ha accarezzato e visto da vicinissimo per sette anni e mezzo e che, ora, sembra davvero a un passo. Nel corso del torneo non ha ancora perso un set, e soltanto l’americana Danielle Collins, in semifinale, è riuscita a trascinarla al tie-break, prima di crollare nel secondo parziale.

Tra le due giocatrici non c’è alcun precedente, il che rende a suo modo ancor più incerto l’esito di questa finale. Lo stato di forma direbbe Kvitova, la striscia vincente negli Slam direbbe Osaka: c’è da attendersi una finale particolarmente lottata, e certamente non banale nei risvolti futuri.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: lev radin / Shutterstock

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