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Basket: terremoto a Cantù. Pashutin se ne va all’Avtodor Saratov, squadra a Brienza e giocatori in subbuglio

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Non c’è pace dalle parti di Cantù: dopo le vicende societarie ancora in piena evoluzione, anche sul campo le cose precipitano nonostante un ruolino di marcia tornato accettabile. Improvvisamente, senza apparente ragione, il coach Evgeny Pashutin se ne va dall’Acqua S.Bernardo per firmare con l’Avtodor Saratov, in Russia. La squadra è stata affidata a Nicola Brienza.

Questo il comunicato, laconico, della società lombarda: “Acqua S.Bernardo Pallacanestro Cantù comunica che l’allenatore Evgeny Pashutin si è assentato da Cantù senza alcuna autorizzazione dal club. La guida tecnica della squadra è stata affidata al vice Nicola Brienza“.

Classe 1980, Brienza è sempre stato nell’ambiente canturino, prima come allenatore delle giovanili e poi come vice dei tanti allenatori succedutisi sulla panchina del club. I suoi unici due incontri da capo allenatore coincidono con l’arrivo di Gerasimenko alla presidenza e con la quasi contestuale cacciata di Fabio Corbani: riporta una vittoria e una sconfitta prima che si insedi Sergey Bazarevich. L’unica sua stagione lontano da Cantù è quella 2016-2017, in cui guida i Lugano Tigers, in Lega Nazionale A svizzera, fino alla semifinale dei playoff.

I guai canturini non finiscono però qui. Nel giro di poche ore, emergono varie dichiarazioni di giocatori attuali e passati che certificano un quadro più allarmante del previsto. Su Instagram, Ike Udanoh si esprime così: “Questo è il nostro lavoro. Non lo facciamo gratis. Mi piacerebbe vedere come queste persone con così tanto da dire agirebbero se andassero a lavorare ogni giorno per mesi e non venissero pagate. E’ così che ci prendiamo cura di noi e delle nostre famiglie come in qualunque altro lavoro. Pensate prima di fare qualunque commento senza informazioni“.

Su Twitter, Jeremy Chappell, che ha giocato a Cantù la scorsa stagione, ha dichiarato semplicemente, in riferimento a Pashutin: “Probabilmente non veniva pagato“. Rincara la dose Randy Culpepper, già autore di varie bordate in merito nel recente passato: “Io sto ancora aspettando il resto del mio stipendio per la scorsa stagione. E’ incredibile che il BAT mi abbia dato già ragione 1-2 mesi fa, ma che io non abbia ancora ricevuto niente“. Il BAT cui Culpepper fa riferimento è il tribunale arbitrale della FIBA, cui i giocatori possono rivolgersi in caso di violazioni contrattuali.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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