MotoGP
MotoGP, Test Sepang 2019: Andrea Dovizioso e Valentino Rossi in cerca di risposte, Honda incerottata
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Domani si comincia. Dal 6 all’8 febbraio il Circus della MotoGP torna ad esibirsi e il palcoscenico sarò il tracciato di Sepang (Malesia), sede ormai abituale dei test pre-stagionali. Una tre giorni importante per andare a definire gli assetti e gli sviluppi delle nuove moto. 72 ore nelle quali il lavoro dei tecnici sarà molto intenso e in cui si cercherà ogni minima informazione per avere un’idea chiara sul programma da seguire per la massimizzazione della prestazione.
DOVIZIOSO IL NUMERO 1 – Il primo tema riguarda Borgo Panigale e la Ducati. Una nuova coppia di piloti, con l’arrivo dal Team Pramac di Danilo Petrucci al posto dello spagnolo Jorge Lorenzo (accasatosi alla Honda). La strategia della scuderia italiana è chiara: puntare tutto o quasi su un unico centauro e non creare dissapori interni. L’esperienza del maiorchino in “Rosso” ha portato a questa conclusione e quindi Andrea Dovizioso avrà oneri ed onori. Due secondi posti negli ultimi due campionati sono argomenti validi a sostegno di una candidatura da leader ma l’obiettivo è ben più ambizioso: porre fine all’egemonia di Marc Marquez. Il target è complicato per la forza del pacchetto giapponese/spagnolo e anche per alcune criticità croniche della moto. Ci si riferisce alla velocità di percorrenza in curva della Ducati, aspetto ancora non del tutto risolto dai tecnici. Nel 2019 si vuol trovare questo equilibrio tra turning e accelerazione e tutto è nelle mani del “Dovi”. A Sepang avremo risposte importanti.
VALENTINO ROSSI E L’ENIGMA YAMAHA – Poco da dire, presentazione in grande stile quello della Yamaha a Giacarta. La sensazione di essere sul set di “007” è stata evidente e la nuova livrea del “Main Sponsor” ha reso il tutto ancor più affascinante. Valentino Rossi l’ha definita una M1 un po’ “interista” vista l’assonanza cromatica con la sua squadra del cuore, ma si aspetta che i risultati siano diversi da quelli della compagine di Luciano Spalletti.
The bond between @ValeYellow46 and his Yamaha YZR-M1 is undeniable.#BeastModeOn | #MonsterYamaha | #MotoGP pic.twitter.com/2IhJ3kVw6o
— Monster Energy Yamaha MotoGP (@YamahaMotoGP) February 4, 2019
Il team di Iwata viene da due annate molto complicate e lo zero alla voce “vittorie” di Valentino nel 2018 non depone in favore di quanto fatto dagli ingegneri giapponesi. Ecco che alcuni cambiamenti ci sono stati nel Reparto Corse della squadra nipponica. Takahiro Sumi, fino ad ora responsabile della divisione telai dell’azienda, ricoprirà il ruolo di Project Leader, rilevando Kouji Tsuya, reo delle prestazioni poco convincenti del mezzo. Inoltre, come era già avvenuto nel corso del 2018, gli arrivi di nuovi tecnici specializzati nell’elettronica vogliono rappresentare un segnale di discontinuità forte. L’ingaggio anche di un centauro come il tedesco Jonas Folger, nel ruolo di collaudatore, va a legarsi ad una logica differente dal consueto, dal momento che il teutonico ha maturato un’esperienza importante in top class e potrebbe dare indicazioni più utili, riuscendo a portare il mezzo maggiormente al limite. In Malesia quindi Rossi e compagnia dovranno trovare una soluzione all’enigma.
HONDA INCEROTTATA – Chiosiamo sul team campione del mondo. L’inverno è stato portatore di sventura per la HRC. La necessaria operazione alla spalla di Marquez ha costretto il funambolico pilota iberico ad una complicata fase di riabilitazione che non lo vedrà al 100% in questi test. E’ certezza, comunque, che Marc sarà in alto nell’ordine dei tempi, conoscendo le sue qualità uniche alla guida di una moto da corsa. Peserà però anche l’assenza del più atteso, quel Lorenzo che ha stupito tutti nel 2018, scegliendo di sfidare il “93″ in casa sua. Una decisione coraggiosa ma il fato, al momento, non è stato dalla sua: la frattura allo scafoide del polso sinistro non faceva parte dei programmi, lui che già a completamento dell’annata passata aveva fatto collezione di infortuni. Ma del resto il rischio fa parte del mestiere dei piloti e quindi il 5 volte iridato dovrà guardare gli altri girare in queste prove, sperando di poter tornare in sella per quelle in Qatar, programmate dal 23 al 25 febbraio.
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Foto: Valerio Origo