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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: Italia-Ungheria. I convocati dell’Italia ai raggi X. Dai Vitali a Gentile, passando per Moraschini, tutti a caccia della Cina
Italia-Ungheria, venerdì 22 febbraio, ore 20:15, Varese. Bastano queste quattro parole per riassumere tutta l’importanza di una partita che, se vinte, porterebbe la nostra Nazionale a giocare i Mondiali per la prima volta dal 2006, e a qualificarsi come non accadeva dal 1998, dal momento che nell’unica partecipazione del nuovo millennio l’accesso è stato guadagnato tramite la pratica, fortunatamente eliminata, delle wild card. Andiamo a vedere gli azzurri convocati da coach Meo Sacchetti, tra i quali ci sono molti reduci di coppe nazionali.
AWUDU ABASS
Rimasto fermo durante la Coppa Italia per la mancata qualificazione della sua Brescia, fino a questo momento assomma 11.1 punti in 29.3 minuti di media a partita. Negli ultimi tempi, però, sembra essersi messo in buona condizione, dal momento che ha concluso tre delle ultime quattro gare di campionato in doppia cifra. Nel vittorioso match dell’Italia contro la Lituania è stato il nostro miglior realizzatore con 13 punti.
PIETRO ARADORI
Faro dell’attacco della Virtus Bologna, l’uomo che tutti, nell’ambiente, hanno trasformato in cane, tramite soprannome, sta trovando un buon rendimento sia in campionato (13.4 punti a incontro) che in Champions League (10.5 nelle 14 gare del girone). Passeranno inevitabilmente da lui, che in Coppa Italia è stato protagonista assoluto sia nella vittoria bolognese contro Milano che nella sconfitta con Cremona, molti palloni potenzialmente decisivi.
PAUL BILIGHA
Meo Sacchetti ha deciso di convocare soltanto lui come centro puro, preferendo un’Italia, se non piccola, quantomeno particolarmente mobile. A Venezia è il cambio di Mitchell Watt e realizza 4.5 punti e 1.8 rimbalzi a gara, dato che cala a 3.3 e 1.5 in Champions League. Resta da comprenderne il tipo di utilizzo che se ne farà in questa versione azzurra.
JEFF BROOKS
Cercare tra le sue medie punti è un compito che, se eseguito, toglie al gioco di Brooks una parte importante: l’intensità. Sebbene abbia i suoi giorni in cui segna molto, la sua prima caratteristica nel roster di Milano è un’altra, ed è proprio quella che Sacchetti vuole che torni utile all’Italia. 5.1 punti e 4.1 rimbalzi in campionato per lui, che diventano 5.7 e 5.4 in Eurolega.
ANDREA CINCIARINI
Per lui le statistiche sono un fattore relativo: il motivo per cui entra in campo è legato soprattutto all’esperienza, alle iniezioni di fiducia per i compagni in forma cestistica e non, più in generale al carisma che possiede all’interno dello spogliatoio. Non è bastato a Milano per recuperare la pratica Coppa Italia, ma di castagne dal fuoco ne ha tolte diverse sia in biancorosso che in azzurro.
AMEDEO DELLA VALLE
Praticamente dimenticato da Simone Pianigiani in Eurolega, si riscatta (o almeno prova a farlo) in campionato, dove è il terzo miglior realizzatore dell’Olimpia con 9.1 punti a partita. E’ l’unico del trittico di milanesi ad esser stato autorizzato ad allenarsi fin da subito con il gruppo azzurro, segno evidente della scala di priorità data da Pianigiani in chiave europea. Può essere risolutore come lo è stato numerose volte nella prima fase.
ARIEL FILLOY
Il play di Avellino, nella gara di andata con l’Ungheria, ha effettuato la giocata più importante dell’intera partita: un tiro da tre in grado di spezzare una lunghissima emorragia che aveva portato gli ungheresi a mangiare un enorme margine di vantaggio azzurro. 9.4 punti e 4.3 assist a incontro in campionato per lui.
DIEGO FLACCADORI
Quella di Flaccadori è una convocazione che verte su un particolare: come Abass, ha chiuso tre delle sue ultime quattro partite in doppia cifra, tornando nella forma che lo aveva visto entrare tra i protagonisti della parte iniziale di quest’annata. Ora che Trento ha ripreso la sua marcia, il suo aiuto può essere importante: prima, però, c’è l’azzurro, e che azzurro.
ALESSANDRO GENTILE
Ha giocato di recente la Copa del Rey, in cui il suo Estudiantes è stato travolto dal Real Madrid per 94-63: 8 i punti realizzati dall’ex Milano, con 4/13 al tiro (ma la serata è stata difficile per l’intera squadra). Gentile, da quando è arrivato in Spagna, sta giocando con buone medie offensive: 14.4 punti a gara, con la percentuale da due del 47%. Da verificare l’uso che ne farà Meo Sacchetti in una partita che potrebbe rilanciarlo per tante ragioni.
RICCARDO MORASCHINI
Alla sua miglior stagione della carriera è stato tra i trascinatori dell’Happy Casa Brindisi fino alla finale, poi persa, della Coppa Italia. Per lui 10.8 punti di media fino ad oggi in Serie A, in cui si è acceso alla nona giornata contro Reggio Emilia e non si è più fermato, producendo svariate prestazioni di livello altissimo per guadagnarsi la chiamata e, probabilmente, un ruolo importante già contro l’Ungheria.
DAVIDE PASCOLO
Ripreso da Trento dopo le annate di Milano, sta mettendo assieme 7.3 punti e 4.3 rimbalzi di media. Il suo particolare modo di giocare può indurre Sacchetti a utilizzarlo come arma diversiva nei momenti in cui non sarà Biligha a occupare lo spot di 5 in campo.
GIAMPAOLO RICCI
Alla sua miglior stagione di sempre trova la più bella soddisfazione in carriera, una Coppa Italia conquistata con più di uno sprazzo da protagonista. Nella prima gara in azzurro, contro la Lituania, coach Sacchetti non gli ha concesso molti minuti, ma Ricci sa di doverseli guadagnare, anche se il suo stesso allenatore in terra cremonese ne ha fatto un totem dall’utilizzo sotto i 20 minuti, ma tremendamente efficace quando conta.
BRIAN SACCHETTI
Nella memoria di tutti rimane il momento in cui Brian, a Brescia, con una tripla decisiva che depotenzia la Lituania mette a tacere molti dei detrattori che gli avevano dato del puro e semplice figlio di Meo. Non lo è mai stato, non lo è, perché stiamo parlando di un giocatore che la dignità sul campo se l’è guadagnata eccome: 6.9 punti e 3.8 rimbalzi di media in Serie A, 5.7 e 3 nell’avventura in EuroCup conclusasi a dicembre.
STEFANO TONUT
Quasi senza fiatare, il figlio di Alberto sta viaggiando a 9.8 punti di media sia in campionato che in Champions League, rivelandosi una certezza silente nelle trame tattiche di Walter De Raffaele alla Reyer Venezia. Con la Nazionale non arriva a esprimersi a quei livelli perché la concorrenza è molto ampia, ma la sua solidità è un fattore molto importante quando si tratta di chiedere a una mano certa di occuparsi della squadra.
LUCA VITALI
Servirà forse ancora qualche settimana per rivedere il Luca Vitali della prima metà dell’anno, quello la cui ottima condizione è stata bruscamente stoppata da un infortunio che l’ha tenuto fuori dal parquet per diverse settimane. Se riuscisse a trovare la serata giusta, con la sua visione di gioco potrebbe dare molti grattacapi alla difesa ungherese.
MICHELE VITALI
A differenza di Alessandro Gentile, lui la Copa del Rey non l’ha giocata, dal momento che il suo MoraBanc Andorra è tuttora appena fuori dalla zona playoff. Viaggia a 8.7 punti di media per partita, superando il 50% da due: tale media scende a 7.5 in EuroCup, dove Andorra è riuscita ad approdare ai quarti di finale (a marzo la sfida sarà con l’ASVEL di Villeurbanne). Se voleva dimostrare di valere anche fuori dall’Italia, ci sta riuscendo.
Al gruppo è stata aggregata, per gli allenamenti, la coppia di Varese formata dall’ala Giancarlo Ferrero e dal play Matteo Tambone.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo