Calcio

Euro 2012: cuore, grinta e Balotelli: Italia meritatamente in finale

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Meritatamente in finale. Spettacolarmente in finale. L’Italia si conferma ancora una volta ‘bestia nera’ della Germania e si impone a Varsavia per 2-1, grazie alla doppietta di un fenomenale Mario Balotelli e ad una prova magistrale di tutti gli undici in campo, che hanno regalato una serata da sogno a tutti gli italiani presenti allo stadio, davanti al televisore e sparpagliati per il mondo. Stasera, e non è un luogo comune, essere italiani è veramente qualcosa di speciale, soprattutto perché per la prima volta (almeno da quanto il sottoscritto ricorda) gli azzurri si sono dimostrati superiori all’avversario, e pure con distacco.

Senza Maggio squalificato e con Abate ancora alle prese con il guaio muscolare post-Inghilterra, Cesare Prandelli è ‘costretto’ a schierare Balzaretti terzino destro, mentre il resto della formazione è invariata, con Montolivo dietro alla sempre più affiatata coppia Cassano-Balotelli. La Germania, invece, dal centrocampo in su si può permettere di lasciare in panchina giocatori del calibro di Müller, Reus, Götze e Klose: in campo, infatti, scendono Kroos (in copertura su Pirlo), Ozil e i deludenti Podolski e Gomez.

L’avvio è choc, Buffon si addormenta su un’azione di corner e per poco Hummels non trova la rete dell’immediato vantaggio, con Pirlo lestissimo a rinviare di ginocchio e, soprattutto, non colpire di mano. Poi, però, gli azzurri prendono in mano le redini del gioco, dominano a centrocampo e la Germania sembra impaurita del gioco orchestrato da Pirlo e compagni. Infatti, al 20’ Balotelli sblocca la partita, girando in porta un cross pennellato nato da una magia di Cassano. È il gol che stronca definitivamente le velleità tedesche, lasciando ampi spazi alla Nazionale per il contropiede e i lanci lunghi, approfittando di una difesa piuttosto lenta e sbadata. E proprio un lancio di Montolivo libera Balotelli a tu per tu con Neuer al 36’: stop e tiro rapidissimo da fuori area, 2-0 e titoli di coda con ancora poco meno di un’ora di gioco. All’intervallo non possono che scrosciare applausi, per una selezione quadrata, intelligente e di gran lunga più forte dei rivali.

Nella ripresa Löw cerca di riaprire il match, giocandosi le carte Reus e Klose, mentre Prandelli comincia le ‘staffette’ prestabilite: dentro Diamanti e Thiago Motta, fuori Cassano (che ormai si è specializzato nel dare tutto nei primi 50/60 minuti per poi uscire) ed un generoso Montolivo. La solfa, però, non muta. Gli azzurri vanno vicini più volte al terzo gol con Balotelli, Marchisio e Di Natale, ma le energie iniziano a venire meno e, di conseguenza, anche la mira. Nel finale, mentre si attende solo il triplice fischio dell’arbitro, Balzaretti commette un ingenuo fallo di mano in area e regala ad Ozil la possibilità di riaprire la partita (anche se al 92’) e di congelare gli animi di milioni di persone per altri due infiniti minuti. Il trequartista del Real Madrid trasforma e ‘macchia’ la prestazione perfetta dell’Italia siglando il 2-1, ma ormai il tempo è terminato: siamo in finale, con ampio merito e la consapevolezza di poter affrontare, e superare, qualunque avversario.

Anche la Spagna? Sì, anche la magnifica Roja. Con la quale abbiamo già pareggiato (ma noi, a differenza loro, siamo cresciuti moltissimo da quel 10 giugno) e con la quale ci giochiamo la storia: o sarà immensa gloria, o sarà atroce delusione. Il loro possesso palla si può arginare con la grinta ed i polmoni, la loro difesa è perforabile in contropiede. Dobbiamo, dunque, solo giocare con l’intensità che abbiamo mostrato, e perfezionato, in queste partite emozionanti. Forza azzurri!

 

Twitter: @FCaligaris

Foto: Reuters

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