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Italia, un ko che non fa male: Balotelli-El Shaarawy la coppia del futuro

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La sconfitta dell’Italia di ieri sera contro la Francia a Parma per 2-1 non deve creare allarmismi. Ci siamo ripresi dopo un secco 0-3 per mano della Russia ad una settimana dagli Europei, abbiamo vinto il Mondiale per due volte pareggiando con la Svizzera a giugno e perciò un ko ad un anno e mezzo dalla rassegna iridata in Brasile non può essere assimilato in maniera negativa.

Certo, ci sono stati degli aspetti da rivedere, come ad esempio un eccessivo immobilismo difensivo in occasione delle due reti transalpine, ma ciò che si è osservato specialmente dal centrocampo in su è stato più che convincente. Marco Verratti, a tu per tu con il proprio presente, ha disputato una partita positiva, dimostrando tecnica e carisma necessari per succedere a Pirlo nel fulcro della nazionale di Cesare Prandelli. Montolivo, finalmente nel suo ruolo naturale, ha illuminato il Tardini con un assist da applausi per il momentaneo vantaggio azzurro. Davanti, però, ecco le note più liete: Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy.

L’attaccante del Manchester City, prossimo a lasciare l’Inghilterra, si sta confermando sempre più leader del gruppo e il suo rendimento non può che crescere ancora, mentre il Faraone ha semplicemente traslato in Emilia quanto fornito finora al pubblico rossonero: corsa, dribbling, numeri da fuoriclasse e freddezza sotto porta, ingredienti per diventare una stella del calcio mondiale. Segnare con la maglia azzurra a 20 anni appena compiuti non è da tutti, la strada da percorrere è ancora lunga ma la classe è indubbiamente dalla sua parte.

Ancora da registrare, invece, la fase difensiva, già al centro di parecchie discussioni dopo le due reti prese in Bulgaria e quella contro l’Armenia. Christian Maggio, nel Napoli impegnato come ala di centrocampo, non riesce a svolgere il ruolo di terzino nella difesa a quattro e questo è un enorme limite per un giocatore abilissimo nelle situazioni offensive ma con qualche lacuna in copertura. Il test con l’Olanda del prossimo marzo, comunque, servirà come ulteriore banco di prova per la nuova selezione italiana, decisa dopo qualche anno di oblio e ricambio generazionale a ritentare l’assalto verso quella coppa alzata al cielo il 9 luglio 2006 da Fabio Cannavaro a Berlino. Il cammino è impervio, ma gli ostacoli si possono superare uno dopo l’altro.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: positanonews.it

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