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Serie A: Stramaccioni, da traghettatore a leader

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26 marzo 2012: un giorno dopo il ko dell’Inter con la Juventus per 2-0, Massimo Moratti esonera Claudio Ranieri e chiama, per concludere la fallimentare annata, Andrea Stramaccioni, tecnico della Primavera neo campione della Next Generation Series. “Bravo, ma potrebbe bruciarsi“, i commenti dei più ottimisti, “raccomandato e non all’altezza“, criticavano i pessimisti. Per tutti, comunque, avrebbe dovuto semplicemente salvare la zona Europa League (tentando un difficile assalto al terzo posto, puntualmente fallito) per le ultime nove partite della stagione e poi lasciare l’incarico ad un collega ben più esperto.

Fra comicità e tattica, però, il romano ha stupito l’Italia intera, specialmente con il successo per 4-2 nel derby di inizio maggio, e si è guadagnato la conferma del patron nerazzurro. Nel nuovo campionato, dopo un avvio ricco di alti e bassi, ancora una volta la stracittadina contro il Milan è servita come esame di maturità. E il risultato è stato positivo, seppur privo di gioco. Il passaggio alla difesa a tre, abbozzato e poi abbandonato miseramente da Gasperini solamente un anno fa, sta fruttando di giornata in giornata sempre più e Stramaccioni, con il successo allo Juventus Stadium di sabato, ha chiuso un ciclo: il proprio tirocinio. Adesso, perciò, è arrivato il momento di stupire: secondo posto in classifica ad una sola lunghezza dai bianconeri e, soprattutto, la consapevolezza di poter crescere ancora tanto. Con un Milito in versione Triplete, coadiuvato da un Cassano in stato di grazia e da un Palacio strepitoso dal punto di vista della quantità, sotto la Madonnina si può tornare a sperare nel tricolore dopo due anni di delusioni. E il merito, ovviamente, è di Andrea Stramaccioni.

Crolla invece la Juventus, dominata dall’Inter specialmente a centrocampo e apparsa meno affamata di vittorie rispetto alla scorsa stagione. I bianconeri, abulici in attacco dopo l’uscita di Vucinic, pagano una serata no di Pirlo ben pressato dagli ospiti e non riescono a creare gioco. Conte, se vuole riconfermarsi campione, deve risolvere questi problemi al più presto, ma è indubbio che si chiede alla dirigenza un ulteriore sforzo economico sul mercato per acquistare una punta di alto livello. Momento negativo anche per il Napoli, che ritrova Cavani ma non i tre punti: al San Paolo, infatti, il vantaggio del Matador è vanificato nel finale da un errore clamoroso di Aronica, che regala la palla del pareggio a Sansone per la gioia del popolo granata e la disperazione di quello partenopeo.

Tornano a gioire, in maniera roboante, Milan e Roma, che in casa rispettivamente contro Chievo e Palermo ritrovano gioco e brillantezza offensiva e trionfano per 5-1 e 4-1. Gli uomini di Massimiliano Allegri, schierati con un perfetto 4-2-3-1, sono spinti da un Montolivo convincente come non mai e adesso puntano a risollevare le sorti della propria stagione, mentre i giallorossi per una volta non si concedono sbavature difensive e volano sulle ali dell’entusiasmo grazie alle reti di Totti, Osvaldo, Lamela e Destro. Infine, sempre più in alto la Fiorentina, che schianta il Cagliari per 4-1 con un super Jovetic, mentre crollano Lazio (4-0 a Catania), Sampdoria (1-2 con l’Atalanta) e Genoa (al terzo ko di fila per 1-0 nella gestione Del Neri).

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: inter.it

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