Hachim Mastour, sognando Zidane?

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Hachim Mastour, trequartista classe 1998 del Milan, sta impressionando gli addetti ai lavori delle categorie giovanili con prestazioni a dir poco incredibili. Acquistato in estate dalla Reggiana, beffando l’Inter, l’azzurro ha esordito con la maglia rossonera solo ad ottobre a causa di problemi fisici e ha subito regalato spettacolo. Impegnato contro i pari età dell’Albinoleffe, infatti, il ragazzo ha deliziato il pubblico con due gol, giocate di alta scuola e, soprattutto, una tecnica sopraffina per la sua verde età.

Dribbling continui, magie, gol sensazionali e gran servizio per la squadra: contro gli orobici Mastour ha confermato tutti i commenti che circolano ormai da anni intorno al suo nome: è un predestinato. A soli 14 anni, infatti, è stato immediatamente inserito nella rosa degli Allievi Nazionali di mister Filippo Inzaghi e adesso gioca contro avversari di due anni più grandi. In queste categorie la differenza pesa eccome, ma il funambolico rossonero, di origine marocchina, non si è fatto trovare impreparato: i gol sono scemati, le prestazioni positive no. Con calma, passando anche per una chiamata in Nazionale under 15, la crescita continua.

Ora, però, viene il difficile. Tutta Italia parla di lui, la responsabilità è pesante. Serve la testa, per non finire come tantissimi talenti sprecati dalle eccessive aspettative di media e dirigenti incompetenti. La Serie A per ora è ancora un (legittimo) sogno, ma il presente è un altro: urge lavorare con costanza e determinazione, perché la tecnica non basta. Serve il cervello, l’intelligenza. Paolo Maldini, bandiera del Milan per oltre vent’anni, non eccelleva con i piedi, non circolavano in rete video di suoi strepitosi colpi di tacco, ma ha vinto tutto. Il nuovo Zidane, per provenienza e movenze, ha appena intrapreso una lunghissima strada di miglioramento.

L’auspicio, per i tifosi del Diavolo e per tutti gli italiani, è che con il passare del tempo Mastour non si senta arrivato. Mai, non dovrà mai accadere. Nello sport si può sempre migliorare: è la prima regola, la più importante. Il talento tuttavia abbonda: obiettivo crescere con la testa. Work in progress.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: goal.com

 

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