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Top&Flop Serie A: Napoli, sei una big. Sassuolo che incubo!

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Tornano i Top&Flop della Serie A, che vede al comando Napoli e Roma a quota 12 seguiti da Inter, Juventus e Fiorentina (10). Staccato il Milan, fermo a 4 punti, mentre in coda il Catania abbandona il Sassuolo: gli emiliani ora sono l’unica compagine a zero lunghezze.

 

TOP

Napoli, sei una big: la settimana appena trascorsa può aver consacrato definitivamente il Napoli di Rafa Benitez tra le big d’Italia. Successo facile in turn-over contro l’Atalanta, vittoria spettacolare in Champions League con il Borussia Dortmund e tre punti a San Siro contro il Milan che mancavano dal lontano 1986. Dai tempi di Maradona, per gli amanti dei corsi e ricorsi storici. I partenopei possiedono finalmente la mentalità da grande squadra: sanno difendersi con ordine, lasciano giocare l’avversario e pungono nelle ripartenze grazie ad una qualità enorme in fase offensiva. E sono pure baciati dalla fortuna, quando Reina intercetta il rigore dell’ex infallibile Mario Balotelli. I margini di miglioramento sono ancora vasti, ma può essere l’anno buono.

Bentornato Milito: 25 minuti contro un Sassuolo già sotto 4-0 e demotivato come pochi non sono un test attendibile, ma il Principe nerazzurro dimostra di non aver dimenticato il proprio mestiere e timbra una doppietta che allontana tutte le sofferenze passate dall’infortunio di febbraio in poi. Da ieri, Mazzarri ha una carta in più là davanti. Un giocatore fenomenale in grado di fare la differenza anche a 34 anni.

Llorente, gol scaccia-critiche: era l’oggetto misterioso del mercato e della rosa di Antonio Conte, addirittura si parlava di una possibile cessione a gennaio per ottenere una plusvalenza. E invece, alla prima da titolare al fianco di Tevez, l’attaccante spagnolo dimostra tutte le sue abilità e sigla il gol vittoria della Juventus contro il Verona con un gran colpo di testa. Da ora in poi sarà lui il titolare di fianco all’Apache?

Torino e Livorno: due belle sorprese delle prime quattro giornate, entrambe a sette punti con due successi, un pareggio ed una sconfitta. I granata a Bologna sono esaltati dal genio di Alessio Cerci, gli amaranto lottano e strappano un prezioso pareggio in casa del Genoa. La stagione è ancora lunga, ma al momento il lavoro di Ventura e Nicola pare ottimo.

 

FLOP

Milan, va tutto storto: va tutto storto al Milan martoriato dagli infortuni dei vari Kakà, Montolivo, El Shaarawy e De Sciglio. San Siro è pieno di napoletani tanto da sembrare di giocare al San Paolo, la difesa fa acqua in occasione del vantaggio di Britos e Higuain raddoppia alla seconda vera occasione grazie alla collaborazione di un opaco Abbiati. Poi si esalta Reina, che ferma a ventuno la striscia dei rigori segnati in gare ufficiali da un nervoso Balotelli espulso a gara finita. Per non parlare delle traverse e delle tante occasioni sfumate per l’assenza della giusta cattiveria ed autostima. Il Napoli vince perché più forte ed organizzato, ma Allegri non deve buttare via tutto: mercoledì a Bologna, però, è fondamentale vincere per allontanare i fantasmi dell’esonero.

Sassuolo, pranzo da incubo: lunch-match assolutamente da dimenticare per il Sassuolo, umiliato in casa dall’Inter per 7-0 e ancora ultimo a zero punti in graduatoria. Gli emiliani peccano di umiltà, provando a colpire a viso aperto una squadra – quella di Mazzarri – nettamente superiore in ogni reparto. E ne esce una mattanza da record, con Palacio e compagni che sfondano in ogni modo la difesa avversaria. In Serie A, a volte, è meglio difendersi a riccio per evitare certe figuracce.

Agazzi, perseverare è diabolico: il portiere del Cagliari, che in passato aveva dimostrato ottime qualità tanto da entrare nel mirino del Milan per il dopo Abbiati, inciampa in un pomeriggio nero e regala alla Sampdoria due reti in pieno recupero con altrettanti errori in semplici prese sui tiri di Gabbiadini e De Silvestri.

André Dias: il rosso (per giunta ‘chiamato’ da Totti) pare eccessivo, ma quando un Derby dura tre minuti per un intervento ai limiti del regolamento c’è qualcosa che non va. E’ il ritratto di una Lazio nervosa, che crolla contro i giallorossi nella ripresa in una sfida di nervi più che di pallone.

 

Ora, come di consueto, spazio ai tre migliori giovani italiani di giornata:

Lorenzo Insigne (Napoli): perfetto mercoledì contro il Borussia Dortmund, l’esterno partenopeo si ripete a San Siro con una prestazione autorevole che mette in crisi Ignazio Abate, suo diretto marcatore. Benitez gli sta dando fiducia, l’ex Pescara lo ripaga a suon di giocate sopraffine.

Manolo Gabbiadini (Sampdoria): sigla l’1-1 ed entra con una deviazione fortuita nel 2-2 che la Sampdoria strappa contro il Cagliari. Vero, in entrambe le situazioni c’è la collaborazione di Agazzi, ma la giovane punta blucerchiata è l’anima della squadra di Delio Rossi.

Danilo D’Ambrosio (Torino): un’eccezione in fatto di età (25), ma per l’esterno granata la menzione dopo due gol consecutivi è d’obbligo. Qualità e sostanza allo stesso tempo, il Torino può aver trovato una nuova stella. E Prandelli, o magari il suo successore, dovrebbero tenerlo d’occhio per la fascia sinistra di una Nazionale a corto di laterali di spessore e con il vizio della rete.

 

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Foto da: Claudio Villa/Getty Images

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