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Calcio: Italia, in Europa è la solita storia. E il ranking soffre

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Ogni anno la solita solfa. L’Italia zoppica in Europa e rimedia a fatica successi in Coppa anche contro avversari decisamente meno quotati delle formazioni del Bel Paese, con il Ranking Uefa che soffre e vede avvicinarsi sempre di più il Portogallo alle nostre spalle. La settimana appena trascorsa non fa eccezione: Juventus, Milan e Lazio ottengono scialbi pareggi contro Galatasaray, Ajax e Trabzonspor, il Napoli cade umiliato nel gioco e nel carattere a Londra contro l’Arsenal e la gioia arriva solo da Dnipro, con la Fiorentina corsara 2-1 in terra ucraina al termine di un match giocato con una formazione ampiamente rimaneggiata e sotto un abbozzo di nevicata.

Troppo poco per un’Italia che vuole rilanciarsi dopo le difficoltà delle ultime stagioni, troppo poco rispetto alle nazioni rivali. Ma le squadre italiane sono veramente così inferiori? No, la risposta è immediata. Impossibile credere che la Juventus bi-scudettata e dalla difesa di ferro si sia spaventata di fronte ai turchi allenati da soli due giorni da Roberto Mancini e trascinati dal solo – eterno – Didier Drogba. Doloroso constatare che il Milan dalle 7 meraviglie, seppur falcidiato dagli infortuni, abbia terribilmente sofferto i ragazzi dell’Ajax nel primo tempo. Strano raccontare di una Lazio salvata sul campo del Trabzonspor da Floccari solo nei minuti finali.

Per il Napoli, invece, il discorso è leggermente diverso. L’Arsenal guida la Premier e viaggia con una condizione raramente mostrata nell’epoca Wenger: sfidare i Gunners sarebbe stato complicato per tutti, ma ciò che preoccupa – al di là dei primi venti minuti di buio totale – è l’atteggiamento dei partenopei, mai pericolosi per tutto l’arco del match. Basterà il solo Higuain per ribaltare i valori in campo al ritorno? In attesa di saperlo, complimenti alla Fiorentina capace di vincere (attenzione, non si parla di impresa ma di semplice senso del dovere) a Dnipro lottando su ogni pallone con un’aggressività mai vista. E’ così che si deve giocare in Europa, prima ancora di disquisire su quale modulo sia più adatto per la Juventus di Antonio Conte tra il 3-5-2 ed il 4-3-3 o sul rigore generoso che ha permesso al Milan di pareggiare ad Amsterdam. Altrimenti sarà difficile arrestare il declino.

 

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