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Champions League: Milan, missione Atletico difficile ma non impossibile

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Torna la musichetta della Champions League, ma come molto spesso accaduto in questi ultimi anni l’Italia rischia di essere ben poco protagonista. L’unica superstite della spedizione della Serie A è il Milan, in campo questa sera (ore 20.45 a San Siro) contro l’Atletico Madrid per l’andata degli ottavi di finale. Un match per molti considerato impossibile, ma questa parola nel calcio non esiste: certo, i rossoneri non navigano in acque semplici e la squadra guidata dal Cholo Simeone è un’orchestra quasi perfetta, però non tutte le speranze devono venire meno a priori.

Clarence Seedorf ha fallito il primo big-match della sua carriera da allenatore perdendo 3-1 a Napoli. Contro il Colchoneros, tuttavia, sarà un’altra partita. I rossoneri sono chiamati alla massima concentrazione possibile soprattutto in difesa, dove gli svarioni delle ultime settimane vanno sicuramente evitati contro un Diego Costa in forma Mondiale. Prova chiave per il centrocampo: la diga formata da soli due giocatori – seppur di contenimento – pare non reggere a lungo e qui il Milan potrebbe soffrire l’intensità di gioco dei madrileni. Davanti, però, solo la scarsa brillantezza può fermare un attacco di assoluto livello (sulla carta): Mario Balotelli sembra rinfrancato dallo splendido gol realizzato venerdì contro il Bologna, Adel Taarabt è in grande forma e Ricardo Kakà si esalta nelle notti di Champions: basterà?

Difficile, molto, perché davanti c’è una squadra compatta, solida e che poco lascia al caso. Diego Simeone negli anni si è rivelato un tecnico preparato e vincente, i recenti ottimi risultati in Liga non mentono. Tuttavia, nelle ultime settimane il fato sembra essersi accanito contro l’Atletico: tre sconfitte di fila tra Copa del Rey e campionato – di cui due contro i cugini del Real Madrid anche in virtù di sfortunate autoreti – e soprattutto tanti infortuni ad alcuni dei giocatori chiave dell’undici spagnolo. David Villa ha recuperato e sarà regolarmente in campo, assenti il difensore Manquillo, il terzino Filipe ed il centrocampista Tiago: forse troppo poco per fermare una corazzata in grado di ripercorrere le gesta del quadrato Borussia Dortmund della passata stagione, ma il Milan non parte spacciato.

Molto dipenderà da San Siro, l’esperienza internazionale forse premia maggiormente il DNA del Diavolo. Servirà comunque la partita perfetta, da ripetere fra tre settimane anche al Vicente Calderon per raggiungere la qualificazione ai quarti di finale: difficile ma non impossibile, sebbene il Milan attuale abbia dimostrato di faticare molto anche contro le “piccole” della Serie A soprattutto a livello fisico.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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