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Sochi 2014: Matteotti, niente sorpresa. Forza Omar!

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Un super Luca Matteotti è andato ad un passo dal sogno olimpico, annusandolo durante la finale prima di una sfortunata scivolata. Due volte quarto al traguardo nei quarti e nella semifinale, l’azzurro è sempre passato come terzo in virtù di squalifiche dei rivali, ma ha avuto il merito di crederci fino all’ultimo. Si è infatti ritrovato nell’atto conclusivo senza nomi di lusso, tutti caduti strada facendo, e nel tentativo di agguantare il podio dopo una partenza lenta (forse a causa di materiali non perfetti), la sua rimonta si è spenta nelle reti. Come accaduto a Michela Moioli domenica, per un nonnulla è sfumata la possibilità di conquistare una splendida medaglia.

Peccato, ma il sesto posto finale è il suo miglior risultato stagionale secondo soltanto al terzo posto di Arcalis, in Andorra. Un rimpianto per la squadra azzurra, ma anche l’ennesima conferma di poter lottare ad alti livelli con tutti gli elementi del team. Ci si aspettava infatti Omar Visintin, uno dei favoriti per il podio, ma l’altoatesino è caduto in semifinale a causa di un contatto con un avversario. Ora c’è preoccupazione intorno all’azzurro, chiamato a difendere il pettorale di leader di Coppa del Mondo nelle ultime due tappe in programma a Veysonnaz (10-11 marzo) e La Molina (14-15 marzo): le prime indiscrezioni parlavano di botta sotto il gluteo e leggero trauma cranico, ora sul sito della Fisi si legge di “sospetta piccola infrazione dell’angolo posteriore inferiore dell’acetabolo dell’anca destra”. L’esito della Tac, comunque, sarà inviato in Italia per ulteriori accertamenti.

Deluso anche Tommaso Leoni, out ai quarti di finale, e gran dispiacere per un Emanuel Perathoner vittima della sfortuna. La caduta rimediata in allenamento sabato gli ha provocato la frattura del polso, l’azzurro ha stretto i denti fino all’ultimo e solo stamattina è stata comunicata la sua assenza per l’eccessivo dolore. L’Italia dello snowboardcross esce dunque da Sochi 2014 con due sesti posti, altrettanti infortuni e una consapevolezza: il destino, prima o poi, dovrà restituire quanto tolto. Magari partendo già dalla Coppa del Mondo: Visintin, la sfera di cristallo, se la merita eccome.

 

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