Sochi 2014 | Snowboardcross: azzurre senza paura

Il grande momento si sta avvicinando, domani inizierà lo spettacolo dello snowboardcross. Disciplina imprevedibile, emozionante e aperta a clamorosi colpi di scena tanto quanto lo short track che l’Italia ha (ri)scoperto negli scorsi giorni grazie ad Arianna Fontana. Anche in questa gara il Bel Paese può contare su due punte di diamante: si tratta di Michela Moioli e Raffaella Brutto, chiamate senza paura a giocarsela fino in fondo per lottare con le migliori in ottica medaglia.

Michela Moioli è una predestinata: a 17 anni, nel febbraio 2013, ha vinto in Coppa del Mondo proprio nella preolimpica di Sochi. Il 2014 è però iniziato male per la bergamasca, mai nella top ten e infortunatasi alla clavicola nella tappa di Arcalis (Andorra). Lo strepitoso successo nel team event inaugurale a Montafon, proprio insieme a Raffaella Brutto, è dunque l’unico risultato prestigioso di una stagione finora oltremodo sfortunata. In Russia, su una pista che le piace, Michela darà come sempre il 100% per arrivare in fondo vincitrice e – comunque vada, a 18 anni – sarà un successo per una ragazza che ha davanti a sé la strada spalancata verso un futuro da protagonista.

Discorso simile per la Brutto, giunta alla sua seconda Olimpiade. La situazione è totalmente diversa da Vancouver 2010, come dichiarato anche dallo staff azzurro (qui l’articolo). Lo snowboardcross femminile italiano si è evoluto, i risultati non mancano e ora ci si può considerare quasi al pari della fenomenali nordamericane quali la canadese Dominique Maltais e la statunitense Lindsey Jacobellis. La medaglia è un risultato difficile, ma sicuramente non utopico: servirà fortuna, grinta e qualità. Le azzurre in passato hanno dimostrato di poter lottare per il podio, domani ci si deve credere.

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Foto da: FIS (Michela e Raffaella, a destra, sul podio in team event a Telluride nel 2013)