Nuoto: la svolta giovanile targata Walter Bolognani

“Dobbiamo costruire prima l’atleta e poi il nuotatore. E la prestazione deve essere cercata dando tempo al ragazzo di crescere fisicamente e psicologicamente. Guai ad avere fretta e fare del ‘campionismo’. Questa è la filosofia di tutta la Federazione, non solo mia. Il discorso di avere tutto e subito è devastante per i ragazzi: così vengono spremuti e basta”. Parole di Walter Bolognani (qui l’intervista completa), tecnico federale responsabile del nuoto giovanile, durante i Criteria di Riccione della scorsa settimana. Una manifestazione più che positiva per i colori azzurri, a partire dalla folta risposta di atleti e pubblico passando per le ottime indicazioni provenienti dai nuotatori di fine millennio, che potrebbe aprire le porte verso un periodo di riscatto per il Bel Paese.

La filosofia federale è infatti cambiata: non più talenti adolescenti in grado di vincere tutto nelle categorie giovanili e poi anonimi tra i grandi, ma una crescita graduale incentrata su solidi valori come l’allenamento quotidiano e la totale dedizione allo sport. La storia del nuoto italiano, infatti, è purtroppo ricca di medagliati ai Mondiali giovanili mai sbocciati nella categoria superiore (qui un approfondimento di luglio 2013): il trend va invertito, per evitare un’altra Olimpiade da zero alla voce medaglie dopo Londra 2012.

La svolta, guidata proprio dal dt Walter Bolognani, ha preso piede nella maniera corretta e pare diretta finalmente verso la realizzazione. Si tratterà di un percorso lungo e tortuoso, con qualche difficoltà in più magari proprio nelle rassegne internazionali giovanili, ma con la speranza di poter raggiungere i livelli delle potenze mondiali una volta alzata l’asticella della difficoltà. Il talento su cui lavorare c’è, dai 18enni (forse rimasti “contagiati” dalla passata filosofia) ai 14enni in grande spolvero in quel di Riccione. Restare con i piedi per terra ora può aiutare a sognare in futuro.

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Nella foto: Giorgia Biondani, classe 1997