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ESCLUSIVA | Tuffi, Oscar Bertone: “Tania ed io? Non cambierà molto. In Italia mancano le palestre”

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TORINO – Si è parlato molto, in questi giorni, del possibile cambio di guida tecnica per Tania Cagnotto. Dal padre Giorgio – storico allenatore – a Oscar Bertone, con qualche dichiarazione della fuoriclasse bolzanina mal interpretata dalla stampa. Uno dei diretti interessati, il responsabile tecnico dei tuffi giovanili italiani nonché opinionista per RaiSport, ha fatto chiarezza ai microfoni di Olimpiazzurra. Ma non solo: Bertone ha toccato anche un tasto dolente per questa disciplina nel Bel Paese.

 

Oscar Bertone, si parla tanto del futuro di Tania, ma pare non sia cambiato nulla. Lei rimarrà suo allenatore “provvisorio” e Tania resterà a Bolzano con Giorgio, vero?

Sicuramente lei rimane a Bolzano. Si è presa una decisione nel febbraio 2013 con Tania, Giorgio, il presidente della Fin Paolo Barelli ed io secondo richieste dell’atleta. Questa collaborazione sta andando bene, io ogni tanto vado là e lei viene a Roma. Magari verrà più spesso a Roma da maggio, quando la sua piscina sarà chiusa per ristrutturazione, ed è probabile che dal 2015 ci saranno più spostamenti. Quello che pesa a lei è la routine quotidiana, cerca stimoli diversi e si possono trovare in numerosi modi”.

 

Un commento sugli atleti che segue della Asd Dibiasi, Andreas Billi in particolare. Oggi (ieri) bene i 3 metri, meno il sincro con Giovanni Tocci. Ma c’è ancora il metro.

Il problema è che Billi e Tocci sono uno di Roma ed uno di Cosenza, si allenano saltuariamente insieme. Hanno anche cambiato programma da poco tempo, a breve inseriranno anche il triplo e mezzo rovesciato. L’obiettivo è Rio 2016, per competere con i big al mondo ci vogliono alti coefficienti di difficoltà e il loro programma a lungo termine prevede tutti tripli e mezzi e quadruplo e mezzo avanti. Con i doppi e mezzi si fa poca strada purtroppo. Nel breve periodo forse stenteranno ad arrivare i risultati, ma la mente pensa già al 2016”.

 

Da direttore tecnico del settore giovanile, sorrisi per Laura Bilotta qualificata alle Olimpiadi di Nanjing ma dietro di lei l’impressione è che si fatichi.

Per fare il salto di qualità, penso soprattutto a Giacomo Ciammarughi e Adriano Ruslan Cristofori, servono piscina e palestra. Noi di palestra in Italia ne abbiamo una, a Bolzano, e nemmeno interamente attrezzata. Per lavorare bene con i giovani servirebbe il 70% di palestra ed il 30% di piscina, ma i nostri mezzi ci portano a fare il contrario. E così raggiungere i livelli delle altre nazioni del mondo è difficile”.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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