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Tuffi, Tania Cagnotto: “Ecco come battere le cinesi. A Berlino e Rio…”

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MILANO – Reduce dalle tappe europee delle World Series di tuffi, per Tania Cagnotto (29 anni domani 15 maggio, auguri dalla redazione di Olimpiazzurra) c’è spazio per un pomeriggio a Milano. La cornice è un evento organizzato da Arena e Fin, in collaborazione con La Gazzetta dello Sport, per Act!onaid: scopo il sostegno di bambini a rischio povertà ed esclusione sociale in Italia. L’occasione, tuttavia, è ottima per tracciare un bilancio sulla prima parte di stagione: “Sono contenta di come sono andate le ultime due tappe delle World Series, perché sono quasi sempre arrivata molto vicino alle cinesi. Devo essere onesta, non me l’aspettavo perché non sono ancora al top della forma e so che c’è da lavorare ancora molto. A fine maggio voleremo in Canada e Messico, poi appuntamento a Shanghai per la Coppa del Mondo e a Berlino per gli Europei“.

Il resto del mondo, intanto, si attrezza per provare ad interrompere il dominio della Cina. Tania ha la sua ricetta: “Tutti stanno cercando di trovare una vita per avvicinarsi alle cinesi, il problema è che loro hanno cinque tuffi che eseguono spesso al meglio, toccando quasi sempre i 75-80 punti. Ci sono dunque due strade: o fai tutti i tuoi tuffi da 8.5-9, oppure inserisci un tuffo con un coefficiente di difficoltà più alto (come sta provando la canadese Pamela Ware con il triplo e mezzo rovesciato, qui un video ndr) e speri che venga bene. Io ho sempre preferito la prima via, ma adesso sto sperimentando il triplo avvitamento e mezzo rovesciato (5337d, ndr) da coefficiente 3.5. Però lo metterò in programma solo quando sarò certa di raccogliere più punti dell’avvitamento avanti, altrimenti è inutile complicarsi la vita. Una data? Diciamo non prima del 2016“. 

Berlino 2014, Kazan 2015 e infine Rio 2016: la carriera della fuoriclasse bolzanina volge lentamente al termine, ma prima ci tre appuntamenti chiave da non fallire. “Andrò a Berlino senza pressioni, come nell’ultimo anno. Se dovessi ottenere quanto raccolto nelle passare edizioni degli Europei sarà sicuramente un ottimo risultato. Lo stesso vale per Rio: nessuna pressione come per i Mondiali di Barcellona, vivrò l’Olimpiade con il sorriso“. Poi la parola fine: “Sì, ne sono certa. E’ il ciclo della vita: venti anni di tuffi li ricorderò come una parentesi fondamentale per la mia crescita, ma arriverà il giorno di dedicarsi ad altro. Sicuramente mi mancheranno certi aspetti, ma sarà il momento giusto per dire addio senza rimpianti. Lo sport mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha insegnato a perdere, aspetto fondamentale nella vita per rimanere umile“.

Intanto, però, spazio al presente. Complicato, visto che da maggio a ottobre la piscina interna di Bolzano dove Tania si allena sarà chiusa per una manutenzione straordinaria: “Fino a che non farà caldo non potrò allenarmi all’esterno e, dunque, farò più lavoro a secco possibile. Non è una bella situazione, ma non ci possiamo fare nulla“. La chiosa finale è dedicata ad una precisazione d’obbligo dopo le tante voci errate di inizio aprile circa la collaborazione di Oscar Bertone a fianco di papà Giorgio nel ruolo di ct: “La situazione è identica a febbraio 2013. Oscar affianca papà per uno stimolo extra, ma non cambierà nulla. Spesso sui giornali si leggono notizie false“. Messaggio chiaro e diretto, appuntamento a Berlino.

 

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Foto da: Lorenzo Pardini

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