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Mondiali Brasile 2014: i 24 azzurri ai raggi X

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Il commissario tecnico della nazionale italiana Cesare Prandelli ha diramato ieri la lista dei convocati definitivi per i Mondiali in Brasile. Il ct di Orzinuovi ha virato per una scelta diversa dai propri colleghi: non 23 nomi, bensì 24 con una riserva (Andrea Ranocchia) da inserire o meno al posto di un eventuale infortunato entro venerdì 13 giugno, vigilia dell’esordio contro l’Inghilterra. Qui l’elenco completo.

Di seguito, ecco i nomi scelti da Prandelli e analizzati ai raggi X.

 

PORTIERI:

Gianluigi Buffon (28/1/1978, Juventus): campione del mondo 2006 e a lungo numero uno di questo ruolo nell’intero globo, il portiere bianconero ha alternato nelle ultime stagioni ottime prestazioni a errori sicuramente non da lui. Negli ultimi mesi, trascinato dall’entusiasmo di una squadra travolgente in Italia (102 punti in campionato), si è sempre disimpegnato al meglio. Sarà il capitano azzurro nella spedizione brasiliana. Presenze in Nazionale: 139.

Salvatore Sirigu (12/1/1987, Paris Saint-Germain): titolare fisso nel PSG bi-campione di Francia, ha confermato sotto la Torre Eiffel tuttle buone parole (e i milioni spesi dallo sceicco) dei tempi di Palermo. Provvidenziale contro l’Irlanda per evitare il ko, è destinato a diventare il prossimo portiere titolare dell’Italia. Presenze in Nazionale: 8.

Mattia Perin (10/11/1992, Genoa): terzo portiere a sorpresa dopo un grande campionato con il Genoa, è il futuro lungimirante della rosa di Cesare Prandelli. Tra i pali è un felino e nel suo palmarès vanta un rigore parato a Mario Balotelli: non sono in tanti a poterlo fare. Presenze in Nazionale: 0.

 

DIFENSORI:

Giorgio Chiellini (14/8/1984, Juventus): bandiera dell’Italia e della Juventus, è titolare fisso al centro della difesa (o sulla fascia di sinistra, suo ruolo di inizio carriera) dagli Europei 2008. Attualmente è considerato uno dei migliori centrali d’Europa, seppur a tratti è limitato da un gioco oltremodo ruvido e giudicato pericoloso dagli arbitri. Soprattutto in campo internazionale (il rosso rimediato in Champions al Bernabeu insegna) certi atteggiamenti andranno evitati. Presenze in Nazionale: 67.

Leonardo Bonucci (1/5/1987, Juventus): sbocciato al Bari e consacratosi nella Juventus, Bonucci piace molto al ct per le sue doti di palleggiatore basso. Spesso le azioni partiranno dunque da lui, che ben si intende con il compagno di club Chiellini. A tratti è pericoloso anche in attacco, ma attenzione ai black-out difensivi. Presenze in Nazionale: 36.

Andrea Barzagli (8/5/1981, Juventus): l’arma in più di Antonio Conte nei tre scudetti vinti con la Vecchia Signora. Già campione del mondo 2006, dopo l’altalenante al Wolfsburg l’ex Palermo è sbarcato a Torino pieno di voglia di riscatto e si è dimostrato un muro quasi invalicabile per ogni attaccante avversario. Nell’ultima stagione ha sofferto di tendinopatia e – considerata l’età – il Mondiale in Brasile sarà una delle sue ultime apparizioni con la maglia azzurra. Presenze in Nazionale: 47.

Mattia De Sciglio (20/10/1992, Milan): prospetto molto interessante delle giovanili del Milan, ha il posto fisso da un paio di stagioni ma non è mai esploso del tutto forse a causa di evidenti limiti caratteriali. In campo è infatti oltremodo timido e indugia spesso nel puntare e saltare l’uomo, mentre è sempre attento in fase difensiva (soprattutto se schierato sull’out di destra, il suo preferito). Può ancora crescere molto, ma le qualità sono indiscutibili. Presenze in Nazionale: 10.

Matteo Darmian (2/12/1989, Torino): cresciuto nel Milan e maturato tra Padova e Palermo, è letteralmente esploso in questa stagione nel Torino qualificato (seppure a tavolino) per la prossima Europa League a suon di ottime prestazioni sulla fascia destra e mancina. Ama il 3-5-2, ma contro l’Irlanda ha brillato anche nella linea a 4. Che sia una sorpresa in stile Grosso 2006? Presenze in Nazionale: 1.

Gabriel Paletta (15/2/1986, Parma): leader difensivo del Parma sesto in Serie A, ha esordito alla grande nello scorso marzo contro la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica. Meno brillante contro l’Irlanda. Presenze in Nazionale: 2.

Ignazio Abate (12/11/1986, Milan): esplosivo sulla fascia di destra, soffre spesso le diagonali e non incide quasi mai nel cross. E’ un terzino, ma risulterebbe molto più efficace da ala. Viene da una stagione tutt’altro che positiva in maglia rossonera. Presenze in Nazionale: 19.

Andrea Ranocchia (16/2/1988, Inter): cresciuto all’Arezzo, è sbocciato al Bari insieme a Leonardo Bonucci e da tre stagioni guida la retroguardia dell’Inter. Pericoloso nei colpi di testa, soffre di qualche disattenzione di troppo. In Brasile farà la riserva. Presenze in Nazionale: 12.

 

CENTROCAMPISTI:

Andrea Pirlo (19/5/1979, Juventus): faro dell’undici di Prandelli con le sue giocate di fino che nel corso degli anni hanno regalato grandi successi a Milan e Juventus, il metronomo bresciano ha vinto il Mondiale nel 2006 segnando anche il primo rigore della serie con la Francia ed il momentaneo vantaggio nella gara d’esordio contro il Ghana. Potrebbe soffrire l’umidità brasiliana. Presenze in Nazionale: 108.

Antonio Candreva (28/2/1987, Lazio): amato da Prandelli per la sua duttilità, il laziale può infatti giocare sia a centrocampo che sull’ala destra. Grande corsa e destro potentissimo le sue qualità, fondamentali in Brasile soprattutto a partita in corso. Presenze in Nazionale: 19.

Daniele De Rossi (24/7/1983, Roma): un Mondiale lo ha già vinto (nel 2006), anche se per metà è stato squalificato per la gomitata rifilata ad un avversario nel corso della gara contro gli Stati Uniti. Pedina fondamentale della mediana azzurra per intensità e cattiveria agonistica, sarà titolare fisso in Brasile. Presenze in Nazionale: 94.

Claudio Marchisio (19/6/1986, Juventus): poco impiegato in stagione da Antonio Conte anche in virtù di un infortunio, il Principino è dunque ora uno dei più freschi dell’intera rosa azzurra. Per questo potrebbe rivelarsi fondamentale: sa attaccare gli spazi e si intende a meraviglia con Pirlo. Presenze in Nazionale: 43.

Thiago Motta (28/8/1982, Paris Saint-Germain): leader del centrocampo dell’Inter del triplete, è uno degli imprescindibili di Laurent Blanc al PSG. A tratti forse un po’ troppo lento, giostra però il gioco come pochi altri nel mondo ed è molto efficace nei contrasti. Pericoloso anche sulle palle ferme, grazie ad un perfetto senso dell’inserimento per il colpo di testa. Presenze in Nazionale: 20.

Marco Parolo (25/1/1985, Parma): vivacissimo e pericoloso dietro le punte, viene da una grande stagione in Emilia ed è pronto a stupire tutti in Brasile. Vanta un prezioso senso dell’inserimento e può giocare sia da interno che da trequartista. Presenze in Nazionale: 3.

Marco Verratti (5/11/1992, Paris Saint-Germain): l’erede di Andrea Pirlo nella cabina di regia dell’Italia, ha dimostrato in passato di poter giocare (e bene) anche da interno o da trequartista. Inventa calcio come pochi, ma ha un brutto vizio: le ammonizioni. In una competizione come il Mondiale, l’ex Pescara dovrà stare attentissimo ad evitare le squalifiche. Non dovrebbe comunque partire titolare. Presenze in Nazionale: 5.

Alberto Aquilani (7/7/1984, Fiorentina): gioiello consacrato della Roma, ha giocato anche con Liverpool, Juventus e Milan e sempre con risultati altalenanti. Sinusoidale anche la sua avventura in maglia viola, in cui spiccano la tripletta al Genoa e la doppietta all’Hellas Verona ma anche tante prestazioni incolori. Ha qualità indiscutibili nei piedi, ma sarà da valutare la sua condizione dopo la botta alla testa rimediata sabato sera. Presenze in Nazionale: 34.

 

ATTACCANTI: 

Mario Balotelli (12/8/1990, Milan): il vero e proprio ago della bilancia dell’Italia. Se in forma, fisica ma soprattutto mentale, gli azzurri possono sognare la vittoria finale. Supermario nelle partite secche è spesso decisivo, vanta la stoffa del fuoriclasse che può risolvere le gare da solo ma troppo spesso è limitato da una testa non all’altezza del talento donatogli. Presenze in Nazionale: 29.

Ciro Immobile (20/2/1990, Torino): capocannoniere della Serie A e destinato al Borussia Dortmund per sostituire Robert Lewandowski, il granata si è guadagnato il Brasile a suon di gol negli ultimi mesi. Ama spaziare su tutto il fronte offensivo e non disdegna le conclusioni da fuori. Il suo habitat naturale, tuttavia, rimane l’area di rigore. Presenze in Nazionale: 2.

Alessio Cerci (23/7/1987, Torino): ala destra con il vizio di rientrare sul mancino per il tiro a giro, è imprendibile per molti difensori e serve deliziosi palloni per gli attaccanti. Con lui Prandelli può aprire il gioco e varare il tridente. Presenze in Nazionale: 11.

Lorenzo Insigne (4/6/1991, Napoli): è la vera rivelazione delle scelte del ct. Scugnizzo partenopeo, ha incantato in estate l’Olimpico con un gran gol nell’amichevole persa contro l’Argentina (1-2) senza però trovare la giusta continuità nell’undici di Rafa Benitez. Nella sua stagione tanta panchina, ma anche le perle contro Borussia Dortmund in Champions e Fiorentina nella finale di Coppa Italia. Segna poco, ma crea superiorità numerica. Presenze in Nazionale: 4.

Antonio Cassano (12/7/1982): la data di nascita non è casuale, il destino si è sempre divertito a giocare con Fantantonio. La sua storia è nota a tutti: le prodezze a Bari, la consacrazione (e la pazzia) a Roma, l’avventura al Real Madrid, il riscatto alla Sampdoria, le due facce di Milano e ora il Parma trascinato in Europa League. Sarà il dodicesimo uomo: il suo compito è di entrare a partita in corso – il fisico non gli permette molto, soprattutto a quelle temperature – e cambiare l’inerzia in nostro favore. Ha vinto in extremis il ballottaggio con Giuseppe Rossi, a cui vanno bellissime parole per il recupero di questi mesi ma anche l’oggettivo commento di una forma ancora lontana da quella accettabile per un Mondiale. Presenze in Nazionale: 36.

 

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Foto da: Wikipedia

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