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Calcio

Mondiali Brasile 2014: super Cile, Spagna fuori a testa bassa

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Profondo rosso. A Rio l’impresa è della Roja, ma non di quella che ha dominato il calcio europeo e mondiale negli ultimi cinque anni. Esulta infatti il Cile, rapidissimo davanti e compatto dietro, mentre una Spagna irriconoscibile e spenta fisicamente si inchina 2-0 e saluta anzitempo il Mondiale. E’ la prima grande sorpresa della rassegna iridata brasiliana: la prossima sfida contro l’Australia sarà ininfluente, contemporaneamente Cile e Olanda si giocheranno il primo posto nel girone.

L’avvio è da incubo, gli iberici sono ancora palesemente shockati dai cinque gol presi contro l’Olanda e soffrono fin da subito. Edu Vargas sfiora il vantaggio dopo quaranta secondi, poi la Spagna prova a crescere con il solito, monotono, gioco ricco di passaggi in orizzontale. Diego Costa è isolato, Iniesta e David Silva sono gli unici che provano ad inventare qualcosa ma dietro la difesa continua a mostrare le falle della gara d’esordio. Al 20′, dopo un’occasione per Xabi Alonso, un ottimo contropiede cileno è finalizzato con un grande dribbling di Edu Vargas ai danni di Casillas: 1-0, i campioni in carica tremano. Del Bosque prova a suonare la sveglia, ma l’atteggiamento non cambia e al 43′ Aranguiz sigla il raddoppio sudamericano con un beffardo colpo di punta da centro area.

Dopo l’intervallo, la Spagna si presenta in campo con Koke al posto di Xabi Alonso e con più di un piede e mezzo fuori dal Mondiale. La fotografia del momentaccio della Roja è l’errore a porta libera di Busquets ad inizio ripresa, poi Torres subentra a Diego Costa, vero flop del Mondiale: dopo una stagione da sogno con l’Atletico Madrid, la punta dei Colchoneros è stato protagonista di un torneo anonimo e senza squilli. A metà secondo tempo il Cile sfiora il tris e la Spagna sbatte contro un Bravo versione saracinesca. Dopo un quarto d’ora giocato a bassi ritmi e senza altre occasioni, arriva il triplice fischio che sancisce il fallimento della banda di Del Bosque. Sanchez e compagni esultano per la qualificazione, i campioni del 2010 si preparano a tornare in patria con la testa bassa.

 

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