Calcio

Mondiali Brasile 2014: il pagellone conclusivo. Leggenda Klose, Messi isolato

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Tempo di festeggiamenti (per la Germania) e di analisi (per tutte le altre nazioni) a due giorni dalla fine del Mondiale 2014. Di seguito il pagellone conclusivo, con i voti a gran parte dei protagonisti.

 

Germania, 9.5: ai limiti della perfezione, perché soffre per superare l’Algeria e pareggia 2-2 con il Ghana. Quel che conta, però, è la coppa alzata al cielo del Maracanà: solidità e organizzazione applicata al calcio per un cocktail vincente che raramente si è visto. Neuer da 10, muro invalicabile, Klose da 16 (come i gol nella competizione), Mueller, Schweinsteiger, Hummels, Goetze e Loew da 9.

Argentina, 8: non esaltante nella prima fase, supera poi Svizzera, Belgio e Olanda sempre senza brillare. E’ però guidata da un fuoriclasse, tal Messi (voto 8), al quale non serve un Mondiale vinto – con una finale per altro giocata sufficientemente, ma con il rammarico per l’errore nel diagonale mancino) – per raggiungere i livelli dei più grandi di sempre. Dagli anni di Pelè e Maradona il calcio è cambiato drasticamente: impossibile fare un paragone. Basta dire, però, che la Seleccion è stata lui, Di Maria (8, peccato per l’infortunio) e Mascherano (8). Deludente Higuain (5.5).

Brasile, 6: importante solo il risultato finale, per il resto un Mondiale iniziato tra lo scetticismo e terminato nel peggior modo possibile con dieci reti subite in due partite. Si salva solo Neymar (8), che dimostra notevoli doti di leader difficili da prevedere, cala il sipario sul duo Scolari&Fred (3). Sbadato David Luiz (5.5).

Olanda, 7.5: partita senza grandi speranze, raggiunge un ottimo terzo posto grazie alle magie di Van Gaal (8) in panchina e Robben (9) in campo. Van Persie (6.5) inizia con un gol da urlo ma poi si eclissa, Sneijder (6) illumina a tratti ma fallisce il rigore in semifinale. Squadra con un buon futuro, e mancava Strootman.

Belgio e Colombia, 6.5: le grandi rivelazioni si fermano ai quarti di finale rispettivamente contro Argentina e Brasile. Più che la qualità, sono mancate l’esperienza e le giocate dei singoli (soprattutto Hazard per gli europei, 5). Tra le fila dei Cafeteros splende James Rodriguez, 8.5.

Francia, 7: si arrende lottando alla Germania futura vincitrice, dimostra una rosa giovane e vogliosa di fare bene e punta già all’Europeo di casa del 2016. Tra i gol di Benzema (7), le giocate di Pogba (7) e senza l’infortunato Ribery, attenzione ai Bleus per il futuro.

Spagna, Italia e Inghilterra, 3: fuori subito per vari motivi, le tre squadre dovranno ripartire dalle (poche) luci messe in mostra in Brasile. Ovvero: un nuovo stile di gioco diverso dal tiki-taka e con un Diego Costa (4) ben integrato e non schierato titolare senza conoscenza degli schemi; un nuovo ct dopo il fallimento, soprattutto umano, di Prandelli (2); una guida che sappia insegnare calcio e non un integralista del 4-4-2 e catenaccio come Hodgson (2). Il talento dei vari Iniesta (5), Balotelli (4.5) e Rooney (5) va esaltato, perché c’è.

Costa Rica, 7.5: vera e propria cenerentola terribile, in grado di passare come prima nel girone con Italia, Uruguay (6) e Inghilterra e di arrivare fino ai quarti. Campbell (6.5) talento da tenere d’occhio per il futuro.

Nigeria e Algeria, 6.5: ultime ad arrendersi delle africane, chiamate alla definitiva consacrazione e nuovamente bollate come eterne incompiute. Il clima – possibile alleato – non incide. Manca ancora troppa qualità, ma le due che raggiungono gli ottavi godono di individualità interessanti. Rimandato il Ghana (5.5), bocciati Camerun (3) e Costa d’Avorio (4.5).

Le altre: Messico 6.5Croazia 5Cile 6.5Australia 4Grecia 6Giappone 4.5Svizzera 6.5Honduras 5Bosnia 5Iran 5Usa 6.5Portogallo 4Russia 4Corea del Sud 5.

 

 

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