Scherma
Mondiali scherma 2014: fioretto super, grande spada e sciabola a secco
Tempo di verdetti per l’Italscherma, uscita dai Mondiali di Kazan con otto medaglie (bottino superiore rispetto a Budapest 2013). Per un fioretto – soprattutto femminile – che domina in lungo e in largo, c’è una sciabola bocciata ed una spada che riesce a scacciare le tante ombre stagionali proprio nell’appuntamento più atteso. Nel complesso, comunque, la scherma si conferma uno degli sport in cui il Bel Paese gode di maggiore salute.
FIORETTO – Le donne incarnano la perfezione. Tripletta nell’individuale – con Elisa Di Francisca eliminata ai quarti solo da Martina Batini – e bis iridato per Arianna Errigo. La monzese coniuga nel migliore dei modi grinta e classe e, dopo aver vinto la sua quarta Coppa del Mondo, si conferma una delle atlete più forti del panorama internazionale. Alle sue spalle cresce la pisana Martina Batini, dal roseo futuro e dalla personalità già importante, mentre sono terminati gli aggettivi per la 40enne Valentina Vezzali. Per lei parla il palmarès, che recita nove medaglie olimpiche, 24 mondiali, 20 europee e 11 Coppe del Mondo. Altro non serve, se non che in vista di Rio aumentano sempre di più i rimpianti per la rotazione delle armi prevista dal Cio che ci priverà del Dream Team – ancora campione, quasi in scioltezza – e della terza atleta nell’individuale. Discorso leggermente diverso al maschile, dove la squadra campione olimpica e mondiale in carica non riesce a confermarsi e si ferma al bronzo. La medaglia di Andrea Baldini, Andrea Cassarà, Giorgio Avola e Valerio Aspromonte – sconfitti in semifinale solo dalla Cina – ha tuttavia un valore fondamentale per cancellare le nubi dopo il flop dei singoli, ripetuto dopo gli Europei di Strasburgo. Il livello medio si alza, l’Italia maschile non riesce più a dominare come in passato. E, forse, manca Stefano Cerioni.
SCIABOLA – Tante le note negative, soprattutto al maschile dopo una prima parte di stagione dominata specialmente nella parte finale. L’oro di Strasburgo è un grandissimo risultato, ma le altre tre prove recitano zero medaglie per quattro atleti (Luigi Samele, Aldo Montano, Enrico Berrè e Diego Occhiuzzi) che occupano le prime sedici posizioni del ranking mondiale. Brucia il ko con l’Ungheria nella prova a squadre, così come le sconfitte nell’individuale. A fare più strada è Aldo Montano, out ai quarti e sulla strada del pieno recupero – anche in termini di risultati – dopo la vittoria in Coppa del Mondo a Varsavia e lo sfortunato dolore muscolare subito agli Europei. I motivi del flop vanno indagati e risolti il prima possibile, perché la sciabola maschile può e deve dare tanto. In campo femminile, invece, sarebbe stato difficile conquistare una medaglia. Ci sono andate ad un passo Ilaria Bianco, Irene Vecchi, Lucrezia Sinigaglia e Rossella Gregorio, prima che proprio quest’ultima trovasse sui suoi passi una travolgente Olga Kharlan nella gara a squadre, capace di rimontare da 35-41 e vincere 45-43 in pieno delirio di onnipotenza. Ma la squadra è giovane e si farà, perché il talento c’è e il quarto posto è un ottimo punto di partenza. Anche se non entrare tra le prime otto a livello individuale è abbastanza in controtendenza con l’andamento della scherma italiana.
SPADA – Spettacolare Rossella Fiamingo, che vince l’oro individuale dominando la giornata di domenica e guida le compagne al bronzo di squadra con due straordinarie rimonte contro Romania e Ungheria. Qualche rimpianto per Bianca Del Carretto, Mara Navarria e Francesca Quondamcarlo, ma il voto è senz’altro positivo e in vista di Rio si può crescere ancora tanto. Promossa anche la spedizione maschile: Enrico Garozzo è giovane e vincente, il suo bronzo può diventare qualcosa di più in futuro. Senza Matteo Tagliariol, bloccato dalla mano, Paolo Pizzo svolge bene i piani di “guida” pur senza brillare nella gara a squadre. Esperienza ok per Lorenzo Bruttini, mentre da Marco Fichera ci si attende di più dopo il podio in Coppa del Mondo e i tanti successi giovanili. Arriverà il suo momento, perché il talento c’è. Come in tutta la nazionale, del resto, che dopo un periodo di tensione con il commissario tecnico Sandro Cuomo risponde nel migliore dei modi: vincendo.
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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma
Luca46
24 Luglio 2014 at 15:32
Io dico che in generale il settore femminile ha dato ottime risposte. Dai maschi mi aspettavo di più. In ogni caso siamo sempre al vertice. Questi campionati hanno visto il risveglio della Francia da molto tempo latitante. Ottime le prestazioni della Corea che ha raggiunto 4 finali (tutte perse). Direi che anche la Germania ha fatto bene.