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Scherma, Mondiali 2014: le parole dei ct azzurri

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Oggi si inizia. Tre giorni di qualificazioni, tre di medaglie individuali e tre di prove a squadra. L’Italia può e vuole farci sognare, la scherma è il nostro territorio di caccia. I commissari tecnici federali lo sanno e, ai microfoni della Federscherma, analizzano i Mondiali che saranno per i propri atleti. A partire da Andrea Cipressa, alla guida del super fioretto: “Arriviamo a quest’importantissimo appuntamento con la consapevolezza d’aver svolto un lavoro proficuo e di essere quindi nella migliore condizione per affrontare la competizione iridata. Tutto il gruppo è pronto, intendendo con questo non solo gli atleti ma l’intero staff. Sono convinto infatti che le prestazioni siano il frutto di un lavoro sinergico e coordinato. Alla luce di tutto ciò, ci approcciamo ai Campionati del Mondo in terra russa, con la dovuta attenzione e concentrazione, ma anche con la serenità che nasce dalla convinzione d’aver lavorato bene e di poter contare su un gruppo che si è posto degli obiettivi e lavora, insieme, per raggiungerli”.

Giovanni Sirovich, ct della sciabola, aggiunge: “Abbiamo affrontato la preparazione ai Mondiali con il chiaro obiettivo di rigenerarci dopo l’intensa stagione di Coppa del Mondo e soprattutto dopo i Campionati Europei. Alla luce di quanto visto, abbiamo raggiunto lo scopo prefissatoci. Arriviamo a Kazan con la serenità di chi sa di avere lavorato bene, pronti a dare il massimo in pedana  e con la voglia di esprimere al meglio il nostro potenziale. Possiamo ben figurare ma questo non può e non deve rappresentare un macigno, anzi deve liberarci da eventuali paure e permetterci di affrontare le gare con maggiore serenità”.

Infine, parola all’oro olimpico di spada Sandro Cuomo: “I Campionati Europei ed i risultati che sono giunti hanno consolidato in noi la consapevolezza del valore dell’intero gruppo. Andiamo in Russia quindi sapendo di non essere inferiori e di poter giocarci le nostre chanches. Servirà però molta umiltà. Bisognerà infatti rimanere coi piedi ben ancorati a terra, per poter affrontare nel migliore dei modi ogni assalto. Abbiamo visto infatti come la distanza tra un successo ed una sconfitta sia una “questione di attimi”. Dovremo essere molto bravi a gestire questi “attimi”. E’ questo il nostro obiettivo principale”.

 

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Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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