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Tuffi: a Bergamo nel segno di Cosenza

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Bergamo, città alta. Partiamo dalla fine, dalla serata di conclusione degli Europei giovanili di tuffi 2014: un evento riuscitissimo, in ogni settore. Dallo sport – tanto spettacolo, atleti competitivi e perfetta organizzazione – alle numerose attività sociali collegate. Per non parlare di un impianto gioiello che si affaccia sulla meravigliosa città storica: i grandi tuffi sono tornati in Lombardia e ora bisogna continuare nella strada intrapresa.

A brillare, però, è Cosenza. Tre medaglie per l’Italia, tutte firmate Lyubov Barsukova: l’allenatrice ucraina ha infatti guidato Laura Bilotta all’oro nel metro e al bronzo da 3 e Francesco Porco all’argento sempre dal trampolino 3 metri. Non è un caso che la città calabrese stia diventando ormai un fattore nei tuffi azzurri: competenza tecnica non indifferente e atleti vogliosi di crescere, ogni giorno di più. Come quel Giovanni Tocci dominatore due anni fa a Graz, per il quale l’allenatrice del momento promette una sorpresa. Ma questa è un’altra storia, e speriamo di raccontarla già a partire dagli Europei di Berlino (18-24 agosto).

Oggi il palcoscenico è tutto per Laura Bilotta, capitano della squadra che non ha tradito le attese. Doppia maturità per lei in questa settimana: quella scolastica al liceo classico (con un anno di anticipo, un peso non da poco in questa stagione ricca di impegni) e quella sportiva in quel di Bergamo. Ora è finalmente una certezza, in grado sia di dominare la finale del metro che di rimontare con sangue freddo e forza di volontà fuori dal comune in quella da 3. Due medaglie meritatissime, e non è finita qui: dopo le due gare italiane di luglio, la cosentina è attesa dalle Olimpiadi giovanili (Nanjing, 23-27 agosto) e dai Mondiali giovanili (Penza, 9-14 settembre). Il riposo può attendere, la carriera chiama e il futuro da protagonista è dietro l’angolo.

Con Laura, a Penza ci sarà anche il suo compagno di allenamenti Francesco Porco, qualificato sia dalla piattaforma che dall’amato trampolino 3 metri. Qui è arrivato un argento insperato ad avvio manifestazione, ma ampiamente meritato dopo una finale positiva. Classe 1999, non può e non deve fermarsi qua. Ma siamo certi che sotto la guida di Barsukova arriveranno altri progressi. In Russia anche Giulia Belsasso (quinta dalla piattaforma, grande risultato per la triestina che fino a qualche giorno prima della gara era in forse per un problema al tricipite) e Laura Anna Granelli (sesta da 3 metri davanti al pubblico di casa e in finale anche da 1, dove ha chiuso nona). Decimo, ma con un grande talento e enormi margini di miglioramento in quell’arena terribile e iper competitiva che è la piattaforma, il bolzanino Vladimir Barbu: lavorando sui coefficienti le soddisfazioni non mancheranno.

Le note meno liete arrivano dalla spedizione romana, al di là del personale di Flavia Pallotta dalla piattaforma. Lontano dalle finali Giacomo Ciammarughi, solo sesto il sincro Ciammarughi-Lorenzo Marsaglia dopo l’argento virtuale della penultima serie di tuffi. Proprio da quest’ultimo (ottavo nei 3 metri individuali), tuttavia, è giunto uno splendido segnale in vista del futuro: un quadruplo e mezzo avanti raggruppato da 3 metri (coefficiente di difficoltà 3.8) provato “per divertimento” a fine gara e terminato addirittura abbondante. Sintomo che il tuffo c’è. Vince, sperimenta e non perde mai il sorriso: l’ItalTuffi non avrà i fuoriclasse del passato – come ha ammesso anche il responsabile tecnico Oscar Bertone – ma continua ad essere competitiva.

 

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Foto da: Elisa Dibiasi/Bergamo 2014

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