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Calcio: Conte, nei convocati un messaggio chiaro

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Ventisette convocati, molti nomi condivisibili e qualcun altro meno. E’ nata ieri, alle 23.30, la nuova Italia targata Antonio Conte. Gli azzurri sfideranno in amichevole l’Olanda e poi inizieranno con la Norvegia l’avventura verso Euro 2016: obiettivo dimenticare al più presto il flop prandelliano e ripartire con la grinta agonistica che da sempre contraddistingue l’ex allenatore della Juventus.

L’assenza che spicca è quella di Mario Balotelli: probabilmente il neo attaccante del Liverpool tornerà presto nel giro dei convocati, ma la sua mancata chiamata è un segnale forte a tutta la rosa. Bisogna impegnarsi, correre e sudare in allenamento per garantirsi il posto in azzurro. E niente è dovuto, nessun progetto sarà costruito ad hoc intorno all’ex rossonero: in questo percorso di rinascita servono certezze, non scommesse, e soprattutto umiltà, spirito di sacrificio e collaborazione per la squadra. Qualità che, al momento, Balotelli non ha ancora: a Brendan Rodgers il compito di far svoltare la carriera del bresciano.

Tanti i reduci dal Brasile: la qualità c’è, bisognerà far ritornare le motivazioni per i colori azzurri. Conte può essere l’uomo giusto, il settimo posto della Juventus prima del quale vinse il suo primo scudetto somiglia molto alla prematura eliminazione nel mondiale brasiliano. C’è Giovinco, sempre amato dal ct ma mai decisivo in bianconero, e torna il tuttofare Giaccherini. A Destro e Immobile il compito di bucare la rete avversaria – qualità che è mancata in Brasile – e al blocco juventino in attesa di Barzagli la serratura difensiva. Infine, El Shaarawy è chiamato a tornare il folletto imprendibile della prima parte del 2012-2013, sia per il bene del Milan che per quello della Nazionale. Olanda e Norvegia testeranno le nostre ambizioni, in attesa di Balotelli.

 

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Foto da: FourFourTweet

1 Commento

  1. Luca46

    31 Agosto 2014 at 16:17

    Non credo che Balotelli rientrerà molto presto in gruppo. Prima dovrà sfornare goal a raffica con il Liverpool e tenere un certo comportamento. Risultato abbastanza difficile da raggiungere e piuttosto utopistico. Anche perchè con Conte sei fuori a prescindere dal fatto che ci siano o meno punte di qualità, piuttosto gioca uno di Lega Pro. E’ intransigente fino all’ossessione. L’impressione poi è che non fosse nemmeno molto gradito al gruppo, mal sopportato. Infatti le parole di Prandelli che a fine mondiale dice che è stata una sua decisione e che la responsabilità è sua nel mettere Balotelli al centro del progetto, assieme a quelle di De Rossi basta figurine fa intendere due cose 1) era sopportato ma non gradito, 2) forse sapevano che sarebbe arrivato Conte.
    Mai dire mai però Conte mezza possibilità la da a tutti, mezza però neanche una.

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