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Nuoto: a Berlino il riscatto dei velocisti?

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Ha compiuto tre anni due giorni fa l’ultima grande medaglia della velocità italiana al maschile in un Mondiale di nuoto. A Shanghai 2011, un giovanissimo Luca Dotto conquistò l’argento nei 50 stile libero. Il veneto sembrava destinato ad una carriera gloriosa, degno erede di quel Filippo Magini bi campione iridato sui 100 tra 2005 e 2007, e invece alla vigilia degli Europei di Berlino 2014 sono tante le nubi che circondano questa specialità.

Proprio Dotto, che nel frattempo è cresciuto fisicamente e tecnicamente, non è mai riuscito a confermarsi su tali standard. Lontano dalle finali a Londra e Barcellona, il 24enne di Camposampiero anche in questa stagione ha nuotato su tempi lontani dai migliori di una delle discipline più competitive di tutto il panorama del nuoto internazionale. Qui, per eccellere, serve dare il massimo. Sempre. E i velocisti azzurri – tra cui anche Dotto, ma non è il solo – non trovano le possibilità per dire la loro.

E’ infatti anche il caso di Marco Orsi, reduce da un inverno stellare purtroppo non bissato in vasca lunga. Che il bolognese ami la corta è ormai un dato di fatto: quattro medaglie tra gare individuali e staffette agli Europei di Herning, tempi alti sui 50 e 100 stile libero tra Riccione e gli altri meeting stagionali. Il trend si invertirà a Berlino? Le possibilità ci sono, ma servirà nuotare ben al di sotto di 22” nei 50 e scendere a 48” nei 100. Orsi ci proverà, come anche quel Luca Leonardi apparso il più in forma dei tre al recente Open de France disputato a Vichy. Il milanese classe 1991 ha mostrato grandi cose a livello giovanile ma non è ancora stato in grado di confermarsi tra i grandi.

Infine, Filippo Magnini darà una grande mano per esperienza e professionalità ai tre già citati nella staffetta, quinta a Barcellona 2013 e chiamata a difendere l’argento degli Europei 2012. Il pesarese, tuttavia, ha intrapreso nella sua carriera un nuovo percorso chiamato 200 stile libero: affiancherà il giovanissimo Andrea Mitchell D’Arrigo, da cui l’Italia si aspetta molto per il futuro.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Facebook

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