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Nuoto, Europei 2014: le pagelle degli azzurri. Paltrinieri show, doppietta Leonardi

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BERLINO – Oggi è più bello essere italiani. Sei medaglie agli Europei di nuoto e tuffi: due ori, un argento e tre bronzi. Berlino è ai piedi degli azzurri, che stupiscono in ogni specialità e incantano la capitale tedesca. Risuona due volte l’inno di Mameli, saliamo sul podio e festeggiamo. I voti ai protagonisti del trionfo odierno.

 

Gregorio Paltrinieri, 9: implacabile, non molla nulla agli avversari e porta a casa il secondo oro consecutivo della sua spedizione berlinese. In testa dalla prima all’ultima bracciata, stavolta non impreziosisce la sua vittoria col record continentale perchè paga la stanchezza nel finale. Ha ancora margini di miglioramento e questo lascia davvero ben sperare.

Luca Leonardi, 9: arriva a Berlino da velocista di rincalzo, ne esce da campione affermato. Il bronzo europeo nei 100 stile libero vale tantissimo, con un tempo di tutto rispetto. Ha saputo reggere la pressione, è sempre piaciuto, dalla staffetta alla finale di oggi. Poi in chiusura di giornata diventa decisivo anche per l’oro azzurro in staffetta.

Ilaria Bianchi, 8.5: un anno e mezzo di oblio dopo i trionfi del 2012, poi la zampata di chi non si è mai arreso anche quando l’encefalogramma sembrava piatto. Un 100 farfalla da sogno con un ritorno da urlo che le permette di chiudere a 57″71. Il sorriso dei giorni migliori. L’operazione “Terza Olimpiade” è già iniziata.

Federica Pellegrini, 7: non stravince, forse non convince fino in fondo ma stampa un buon 1’56” e mostra di averne ancora un po’, quanto basta per portare a casa l’ennesimo oro individuale della carriera. E’ tranquilla e questo lascia ben sperare.

Gabriele Detti, 6.5: doppietta di bronzo che non può soddisfarlo fino in fondo perchè le premesse erano altre ma quando non puoi vincere cerca almeno di portare a casa un pareggio e questi due terzi posti sono un buon compromesso per il Detti non certo migliore della stagione.

Giulia De Ascentis, 6.5: la prima finale europea non si scorda mai, anche se no arriva il personale che era un buon obiettivo per la ranista azzurra che comuque è stata protagonista di una buona gara.

Arianna Barbieri, 7: i 50 dorso sono la sua gara e si vede. Ci crede, combatte, strappa la seconda finale degli Europei e domani se la potrà giocare in finale.

Elena Gemo, 7: la zampata della leonessa che, ormai veterana in azzurro, si prende la soddisfazione di partecipare ad una finale europea al termine di una delle sue stagioni migliori. ormai è specializzata nelle gare brevi e si fa valere ogni volta con grinta e determinazione.

Luca Dotto, 7: è la media fra l’8 della staffetta mista e il 6 dei 100 stile libero dove non riesce a migliorarsi ed esce dal podio. Seconda medaglia in staffetta della spedizione e ora via con i 50.

Erika Ferraioli 7.5: decisiva nella vittoria della staffetta mista con una frazione velocissima a 53″83 che spinge l’Italia sul gradino più alto del podio.

Giada Galizi, 7: riceve il testimone da Ferraioli e deve gestire il tentativo di rimonta della russa. Soffre ma non dà mai l’impressione di poter crollare e alla fine conquista il successo senza patemi.

Elena Di Liddo, 6.5: catapultata da posizioni di rincalzo a protagonista assoluta nel giro di un paio di mesi, in finale disputa una gara al di sotto delle aspettative, forse pagando anche l’aspetto emotivo ma ormai è una certezza ad alto livello.

Andrea Toniato, 7.5: centra la finale dei 50 rana dove potrà dire la sua con discreta facilità. I tempi sono buoni anche se per la medaglia va limato ancora qualcosa. Questo è il vero Toniato.

Aurora Ponselè, 7.5: gli 800 sono solo un brutto ricordo. Imposta alla grande il 1500 e stavolta non crolla alla distanza tenendo a bada Kapas e Caramignoli e chiudendo con il personale sbriciolato. Per la medaglia, domani, ci sarà anche lei.

Martina Rita Caramignoli, 7: non è facile scendere in vasca e stare concentrati un quarto d’ora nel giorno in cui ti piomba la notizia della scomparsa di un caro (la nonna). Lei ci riesce, conquista la sua seconda finale con un buon tempo e avrà una dedica da fare.

Chiara Masini Luccetti, 6,5: trova il modo dopo le fatiche della staffetta di qualificarsi per la semifinale della gara individuale ma lo scoglio della finale è insuperabile per una protagonista inattesa di questo Europeo.

Mattia Pesce, 5.5: un Europeo senza squilli per il numero due della rana azzurra. Fuori per un soffio dalla finale dei 50 dopo un brutto 100. Deve risalire la china in vista dei prossimi appuntamenti internazionali.

Matteo Rivolta, 4.5: il lontano parente del finalista mondiale di Barcellona. Che fosse una stagione no si era capito da tempo ma la finale europea era un obiettivo raggiungibile ed è stata fallita con tempi lontani anni luce da quelli della passata stagione.

Noemi Batki, 9: male in mattinata, tutta un’altra solfa in finale. Torna sul podio europeo dopo Eindhoven 2012, è argento alle spalle di un’imprendibile Sarah Barrow. Sfiora il personale e ha pure da rammaricarsi per un doppio e mezzo rovesciato sporcato in ingresso. E’ tornata – speriamo definitivamente – dopo un brutto 2013. Con la testa giusta può vincere ancora.

Giovanni Tocci e Michele Benedetti, 8: chi l’avrebbe mai detto che un sincro improvvisato potesse superare quota 400 punti e chiudere quarto agli Europei? Invece il cosentino ed il romano – simili come stile e fisico – sorprendono tutti e si migliorano dalla mattina (386.04) al pomeriggio (400.59), sfiorando il miglior punteggio italiano stagionale nel sincro dal trampolino. Coppia che non durerà – per distanza geografica e differenza di età – ma che oggi ci ha fatto divertire parecchio.

 

Enrico Spada e Francesco Caligaris

 

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Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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