Nuoto: i Giochi del Commonwealth lanciano la Gran Bretagna

L’Australia è ancora inarrivabile, ma la Gran Bretagna – iscritta divisa ai Giochi del Commonwealth in corso di svolgimento a Glasgow – inizia a far tremare l’Europa del nuoto. Quindici medaglie d’oro tra inglesi, scozzesi e gallesi: in ottica Berlino – e soprattutto Rio de Janeiro – la strada sembra condurre i britannici verso un roseo futuro. E l’Italia, da sempre grande patria di nuotatori, rischia di rimanere indietro rispetto ad una delle nazioni più forti del panorama continentale insieme a Francia e Russia.

Lo splendido bottino della Gran Bretagna abbraccia più o meno tutti gli stili: si va dai 50 sl, farfalla e dorso fino agli 800. Quindici ori ed un totale di oltre quaranta podi complessivi: tanti i nomi destinati a far parlare di sé nel presente ed in futuro. Su tutti Francesca Halsall, velocista classe 1990 con al collo già due medaglie mondiali: per lei successi nei 50 sl (23”96) e nei 50 farfalla (25”20). Doppietta nelle stesse gare anche per Benjamin Proud, rispettivamente in 21”92 e 22”93.

Il reparto velocità, talentuoso e vincente, è impreziosito dal 27”56 della gallese Giorgia Davies nei 50 dorso e dalle ottime prestazioni di Chris Walker-Hebborn (53”12 nei 100 dorso), Adam Peaty (58”94 nei 100 rana per il 19enne) e Sophie Taylor (1’06”35 nei 100 rana). Sorridono anche i misti, con gli scozzesi Hannah Miley (4’31”76) e Daniel Wallace (4’11”20) padroni dei 400 e Siobhan O’Connor prima nei 200 in 2’08”21. 2’07”30 il crono di Ross Murdoch nei 200 rana, 8’18”11 per Jazz Carlin negli 800 sl.

Dopo i successi in patria, dunque, Berlino attenderà i britannici che si sono messi in mostra a Glasgow. La squadra è giovane e, perse molte punte del passato, ha lavorato sul vivaio nel migliore dei modi. Qualità e competenza non mancano, negli atleti e nei tecnici: agli Europei arriverà il vero banco di prova per il futuro.

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