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Tuffi, Europei 2014: Cagnotto, che spettacolo! Oro dal metro! Beffa Marconi: quarta

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BERLINO – Dieci minuti non adatti i deboli di cuore. Una doppietta che sembrava ad un passo sfuma nel finale: rimane l’oro di Tania Cagnotto, mentre Maria Marconi è nuovamente quarta in una carriera contrassegnata dalle beffe di legno. Per la 29enne bolzanina, invece, si tratta del quarto oro europeo dal metro in cinque edizioni e del tredicesimo successo continentale della carriera, uno in più di Dimitir Sautin.

Tutto si decide nell’ultima serie di tuffi. Quattro atlete in tre punti, Tania prima e Maria terza. La romana chiude a 285.50 con un avvitamento rovesciato da 59.80, pare fatta ma non basta per il podio perché Tina Punzel prima (286.70) e Kristina Ilinykh poi (288.55) fanno meglio. Manca Cagnotto, sfavorita dal coefficiente – 2.4 invece del 2.6 delle rivali – ma ricca di talento, esperienza e nervi saldi. 62.40 con l’amato uno e mezzo rovesciato, oro e festa a quota 289.30. E la tensione si scioglie nel tripudio azzurro a Berlino.

Dopo tre rotazioni la situazione è ideale per l’Italia: Tania guida con 178.80 punti – con due super uno e mezzo ritornato (61.20) e doppio e mezzo avanti (62.40) ed un uno e mezzo indietro (55.20) non perfetto come in mattinata – e Maria è seconda a 169.30 grazie ad un indietro decisamente migliore rispetto all’errore del mattino (50.60) e due convincenti ritornato (57.60) e avanti (61.10). Le altre provano a reggere il passo, tranne la russa Nadezhda Bazhina che entrando abbondante nel rovesciato si chiama fuori per la lotta alle medaglie.

Nella quarta rotazione escono alla distanza la russa Ilinykh e la padrona di casa Punzel, esaltata dal grande tifo della Sprunghalle. Cagnotto sporca nuovamente l’avvitamento rovesciato (48.10) e guida con meno di un punto su Ilinykh, Maria migliora l’uno e mezzo rovesciato rispetto alla mattina (56.40) e si piazza terza ad un punto dalle prime e con lo stesso margine su Punzel. E’ un momento thriller, con i coefficienti dell’ultimo tuffo che non premiano la bolzanina. Ma il talento sì, è lei la più forte di tutte e lo dimostra ogni gara di più. Peccato, invece, per Maria Marconi, beffata come troppe volte successo in carriera. La campionessa romana non merita tutto questo.

Nella finale del sincro dalla piattaforma maschile secondo oro consecutivo per il tedesco Patrick Hausding, che in coppia con Sascha Klein domina la gara e vince in 461.46. Argento alla Bielorussia (421.80), bronzo all’Ucraina (415.17). Gli azzurri Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto chiudono quinti, migliorandosi però nettamente rispetto al pomeriggio: obbligatori ok e liberi positivi per oltrepassare quota 380 e chiudere in 386.76. Con questi coefficienti era difficile chiedere di più.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Enrico Spada

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