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Tuffi, Europei 2014 | Donne big, uomini outsider: le speranze azzurre

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Tania Cagnotto, Francesca Dallapè, Maria Marconi e Noemi Batki. I nomi sono sempre quelli, ma ogni anno è bene ripeterlo: poche nazioni, in Europa, possono vantare una squadra femminile di livello pari a quella azzurra. E a pochi giorni dal via degli Europei di Berlino – sipario alzato lunedì 18 con il team event – è su di loro che l’Italia punta per conquistare medaglie e far emozionare tutti gli appassionati.

Tania Cagnotto è garanzia di successo. Diciannove medaglie europee, di cui dodici d’oro, al pari del tedesco Patrick Hausding: in Germania si attende almeno la ventesima. E, scaramanzia a parte, anche qualcosa di più: la bolzanina, seppur in regime di allenamento ridotto e meno preparata del solito all’appuntamento continentale, è ancora nettamente la favorita dai trampolini 1 e 3 metri e nel sincro da 3 con Francesca Dallapè. La tripletta d’oro è riuscita solo una volta agli Europei, in casa a Torino 2009, e il 2014 potrebbe rappresentare un piacevole bis.

Maria Marconi è il volto della grinta mischiata al talento ed alla sfortuna: tanti i quarti posti per la romana nelle grandi gare internazionali, troppi per le sue grandissime qualità tecniche che spesso però sono rovinate da banali errori di nervosismo. A Berlino ha tutte le carte in regola per tornare sul podio dopo le medaglie sfiorate del 2013: la attendiamo da 3 metri, specialità in cui è giunta sesta a Barcellona, ma è competitiva anche dalla distanza inferiore. E con una Cagnotto non al top della forma potrebbe anche sorprendere tutti e volare verso qualcosa di più del podio. Noemi Batki, invece, viene da una stagione di riscatto dopo il passaggio a vuoto dell’anno post olimpico e finalmente la serie è completa e ben eseguita, con la verticale indietro completamente assimilata nel giro di pochi mesi ed il triplo e mezzo ritornato grande asso nella manica. L’ex campionessa europea vuole riconquistare il proprio scettro: non sarà semplice, perché le rivali non mancano, ma il livello è praticamente lo stesso. E l’assenza della britannica Tonia Couch ha aperto un grande sentiero verso la corsa al podio.

Al maschile sono decisamente inferiori le possibilità di medaglia. La squadra è composta dai  veterani Michele Benedetti e Francesco Dell’Uomo, dai giovani Tommaso Rinaldi e Giovanni Tocci e da Maicol Verzotto, ormai stabilmente nel giro dell’azzurro da qualche stagione. Tutte le gare sono coperte, con le maggiori speranze riposte in Tocci dal metro – se dovesse ripetere le gare da 400 punti e migliorare il doppio e mezzo indietro d’apertura potrebbe toccare quota 415 e lottare almeno per il bronzo – e in Dell’Uomo dalla piattaforma. Il 27enne è reduce dal bronzo al Grand Prix di Bolzano e da un paio di prestazioni di assoluto livello, con oltre 430 punti nonostante coefficienti di difficoltà ben inferiori a quelli dei big. Anche Michele Benedetti può giocarsi bene le sue carte, ma purtroppo i 3 metri si apprestano ad essere la gara più equilibrata e ricca di talento di tutto l’Europeo: difficile prevaricare su russi, ucraini, tedeschi e britannici con coefficienti inferiori.

Lo stesso vale per Tommaso Rinaldi, impegnato in tutte e tre le gare dal trampolino: nel sincro con Benedetti si può confermare il quinto posto di Rostock 2013 (la coppia era Billi/Tocci), ma per il podio bisognerà attendere un regalo dalle nazioni sopra citate, oggettivamente superiori all’Italia. Lo stesso, infine, vale per il sincro dalla piattaforma: Verzotto e Dell’Uomo furono quarti un anno fa dietro a Germania, Russia e Ucraina, ma a Berlino ci sarà anche la nuova coppia britannica formata dal fuoriclasse Thomas Daley e dall’esordiente James Denny. Rivali in più per la corsa al podio, che al maschile si preannuncia molto difficile da raggiungere in ogni gara: una medaglia a sorpresa rappresenterebbe un’importante iniezione di fiducia per l’intero movimento.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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