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Calcio: Italia-Olanda, la prima di Conte

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Antonio Conte, atto primo. L’Italia del post Prandelli riparte dall’ex allenatore della Juventus, reduce da tre scudetti di fila alla guida dei bianconeri. Vi sono tante affinità tra la nuova avventura del pugliese e il suo arrivo in Piemonte: la Vecchia Signora era reduce da due settimi posti consecutivi e con grinta e lavoro duro è subito arrivato il tricolore. La Nazionale, invece, è stata eliminata per due Mondiali di fila al primo turno e chissà che non possa subito riscattarsi a Francia 2016.

Ventisette i convocati per le prime uscite: oggi alle 20.45 in quel di Bari contro l’Olanda per un’amichevole dal profumo di stelle e martedì 9 settembre in Norvegia per la prima gara di qualificazione agli Europei. Fondamentale conquistare punti fin da subito in un girone comunque relativamente tranquillo – anche perché per la prima volta la rassegna continentale si disputerà con 24 squadre e non 16 – ma soprattutto sarà importantissimo assimilare al meglio le direttive del ct nel nuovo 3-5-2. Bianconeri a parte, sono infatti pochissimi i giocatori che conoscono questo modulo: Conte ha dominato in Italia con il suo credo ed è pronto ad esportarlo anche all’estero nonostante il magro bottino ottenuto in Champions League.

In attesa di Mario Balotelli, non convocato per queste due partite più per catechizzarlo che per estromissione dal progetto, uno degli uomini chiave è senza dubbio Stephan El Shaarawy. Reduce da un 2013 da dimenticare, il Faraone è motivato a riconquistare Italia e Milan e la partenza – un assist e tante splendide giocate contro la Lazio nella prima di campionato – è stata senza dubbio incoraggiante. Il 22enne dovrà continuare così, mettendosi anche a disposizione di Conte per un eventuale spostamento sulla corsia mancina. Il sacrificio, i tifosi rossoneri lo sanno bene, è una delle doti invidiate al giocatore.

A stasera, dunque, il primo verdetto. Inutile nel risultato, magari già interessante nel gioco. L’Olanda terza in Brasile ha cambiato guida tecnica, passando da Louis Van Gaal ad un altro esperto stratega, quel Guus Hiddink che il Bel Paese ben conosce dopo il clamoroso ko per 2-1 ai Mondiali 2002 in Corea del Sud (era proprio l’allenatore di Park e compagni) e il rigore all’Australia firmato Totti quattro anni dopo agli ottavi della spedizione ben più felice in Germania. L’ultimo precedente tra azzurri e oranje risale proprio ad un’amichevole: 1-1 ad Amsterdam il 6 febbraio 2013, gol di Lens e pareggio di Verratti in pieno recupero. L’Italia non vince all’esordio di un nuovo ct dal 1998: dopo Dino Zoff solo pareggi e sconfitte per i vari allenatori che si sono susseguiti.

 

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Foto da: FourFourTweet

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