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Calcio, under 21: Italia-Serbia, dentro o fuori! Tutto in una notte a Pescara

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Pescara fulcro del calcio italiano, presente ma soprattutto futuro. E’ giunto il giorno del fatidico dentro o fuori per l’Italia under 21 guidata da Luigi Di Biagio: all’Adriatico arriva infatti la Serbia capolista nel gironi 9 con gli stessi punti del Belgio ma con una gara in meno. Gli azzurrini inseguono ad una lunghezza di distanza: per assicurarsi il primo posto sarà fondamentale vincere le prossime due sfide, quella di stasera e quella di martedì prossimo a Castel di Sangro contro Cipro.

E’ cambiato molto, se non tutto, dall’esordio del sostituto di Devis Mangia avvenuto dodici mesi fa. A Rieti, una nazionale ricca di giocatori della Serie B e con esperienza internazionale pressoché nulla, veniva sconfitta nella ripresa da un rapidissimo Belgio (1-3 in rimonta) iniziando malissimo la corsa verso gli Europei 2015. Furono subito processi: rosa inadeguata, ct sulla graticola, eccetera. L’unica verità era che il gruppo non fosse ancora pronto per le sfide decisive. Cirpo e Irlanda del Nord sono servite per rompere il ghiaccio, pian piano si è acquistata l’abilità di reggere alla tensione e nel ritorno in terra belga una rete di Battocchio ha permesso agli azzurrini di vincere per 1-0 in una gara dominata dal primo all’ultimo minuto.

L’altro ko porta la firma proprio della Serbia: 1-0 in casa loro, un match mal interpretato da Di Biagio che ha pensato di potersi difendere e conquistare lo 0-0 con dieci uomini fissi dietro la linea della palla. A metà ripresa è arrivato il gol e l’Italia non è più riuscita a reagire. Ma oggi c’è la grande possibilità, anche grazie ad una rosa che adesso sa come affrontare questo tipo di partite anche grazie al salto di quasi tutti i convocati nel massimo campionato, di cancellare tutto e compiere il sorpasso. A Pescara non servono calcoli: basterà giocare con l’atteggiamento mostrato in Belgio per sconfiggere i rivali privi dei gioiellino Markovic, chiamato in nazionale maggiore. Il tridente Bernardeschi-Belotti-Berardi è pronto a fare male, la difesa dovrà dimostrarsi ben più concentrata rispetto all’amichevole di metà agosto persa in Romania con due banali gol su palla inattiva. E poi ci vorrà il cuore: quest’Italia ha dimostrato di possederlo, la Serbia non fa paura.

 

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Foto da: Wikipedia

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