Calcio
Calcio – Under 21: Italia, ora scopri il tuo vero valore!
L’Italia under 21 di calcio ha raggiunto la qualificazione agli Europei 2015. Per la squadra affidata a Luigi Di Biagio dopo l’argento 2013 targato Devis Mangia si chiude la prima parte di un ciclo iniziato con scetticismo e concluso al meglio. In pochi, infatti, avrebbero creduto negli azzurrini – questi azzurrini – dopo il passo falso d’esordio, 1-3 a Rieti contro il Belgio. Il ct, e lo ha ribadito anche ieri in conferenza stampa, ha invece mantenuto in cuor suo molto accesa la speranza. Lavorando sui propri uomini, che a settembre 2013 faticavano a trovare spazio in Serie B e ora, a distanza di soli tredici mesi, sono protagonisti in A.
Archiviata la prima parte, è ora tempo di pensare alla seconda. E se fin qui il cammino non è stato affatto semplice – anzi – c’è da scommettere che i veri ostacoli debbano ancora arrivare. Europei in Repubblica Ceca, otto super squadre tra cui mancherà la Spagna campione in carica e clamorosamente eliminata dalla Serbia in casa propria, per tentare l’assalto al titolo continentale ed alla qualificazione a Rio 2016. L’Italia manca alle Olimpiadi da Pechino 2008 e Di Biagio ha fissato proprio l’accesso ai Giochi come prossimo step del proprio gruppo. Significherebbe arrivare tra le prime quattro d’Europa, risultato ovviamente soddisfacente. Ma in caso di esito positivo il percorso si triplicherà, perché ci sarà da pensare al Brasile ed alla sfida contro il resto del mondo.
Un passo alla volta, comunque, per un’Italia che anche a Reggio Emilia si è dimostrata ancora un cantiere aperto. Questa volta, a differenza delle vittorie contro Serbia e Cipro, l’avvio è stato ottimo: carattere, grinta, attenzione e velocità nelle idee e nel gioco. Sul 2-0 dopo un quarto d’ora la strada sembrava in discesa. Ma gli azzurrini hanno confermato di peccare di maturità: in superiorità numerica è arrivato il 2-1 della Slovacchia, poi per poco l’inerzia della doppia sfida non è cambiata (forse definitivamente?) grazie ad una clamorosa topica della terna arbitrale. Meglio così, nel complesso comunque il play-off ha premiato la squadra più meritevole. Ma quanti rischi e, soprattutto, quante falle.
A partire dal centrocampo: l’assenza di Sturaro ha pesato, i reparti si sono allungati troppo soprattutto nel finale. Bardi spesso non tramette la giusta tranquillità alla difesa, che vanta in Rugani il vero leader sebbene una prestazione ieri non eccelsa. Davanti la qualità c’è eccome, ma specialmente Berardi fatica a carbuare e non riesce a rimanere incisivo per tutto il corso del match. È un talento oltremodo incostante quello dell’ala del Sassuolo, mentre continuano a stupire Bernardeschi (per classe) e Belotti (per fiuto del gol). I prossimi otto mesi, tra stage ed amichevoli, serviranno a Di Biagio per lavorare sulla mentalità di una squadra che per l’ennesima volta ha fornito l’impressione di non riuscire ad esprimere al meglio tutto il proprio potenziale carismatico più che tecnico. Di certo a lui, mastino irriducibile nella carriera da calciatore, la grinta e l’esperienza non mancano affatto.
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Foto di: Francesco Caligaris