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Tuffi, Oscar Bertone: “I risultati arrivano lavorando. Il 2014 dei giovani…”

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Domenica di festa a Roma per l’Asd Carlo Dibiasi tuffi. L’occasione è la fine della stagione passata e l’inizio di quella nuova, tutti insieme con il sesto scudetto consecutivo. Silenzio, rispetto ed infine applausi quando parla Klaus Dibiasi, leggenda dei tuffi italiani con tre ori olimpici e due mondiali: “Anche quest’anno la bella notizia è che ci siamo laureati campioni d’Italia. Inoltre siamo arrivati primi nella classifica maschile e secondi in quella femminile. Complimenti a tutti per il lavoro svolto durante tutta la stagione“.

A Dibiasi fa eco Oscar Bertone, responsabile del settore giovanile azzurro e tecnico proprio alla Dibiasi: “I risultati si ottengono lavorando con impegno e sacrificio. Non abbiamo sponsor né aiuti esterni, come del resto tutte le società di tuffi italiane, ma viviamo grazie alle iscrizioni ai corsi e alla grande professionalità di Klaus e Laura Schermi (moglie di Dibiasi e vice presidente della squadra, ndr). Personalmente non credo che Roma sia una città in profonda crisi nel mondo dei tuffi, anche se ovviamente si potrebbe fare molto di più“.

La cronaca dell’estate, però, ha visto solo quattro italiani qualificati per i Mondiali giovanili di Penza. E, soprattutto, nessun romano. Solo una casualità? “Sicuramente no – continua Bertone – ma una serie di molti fattori. Gare molto competitive e soprattutto sempre meno nel corso della stagione. Quest’anno tutti i ragazzi hanno avuto poche occasioni per raggiungere i punteggi richiesti dal regolamento federale. Rispetto agli scorsi anni non abbiamo partecipato per mancanza di fondi al Meeting Internazionale giovanile di Dresda e alla Coppa Comen e anche il solito appuntamento di dicembre in Canada è stato cancellato dalla federazione internazionale“.

Per il ct dei ragazzi è da archiviare positivamente l’esperienza tanto attesa degli Europei giovanili a Bergamo – “Tre medaglie, due in più di Poznan 2013, nonostante una squadra molto giovane e con tanti atleti quasi alla prima esperienza. Sono soddisfatto soprattutto per le numerose finali raggiunte, era il nostro obiettivo” -, meno quella dei Mondiali russi anche perché immediatamente successiva alle Olimpiadi giovanili di Nanjing. “Per Laura Bilotta, senza dubbio la punta di diamante del nostro settore giovanile, la Cina è stato il vero appuntamento stagionale e il suo quinto posto da tre metri è da considerarsi un grandioso piazzamento. Inoltre ha sfiorato il podio (quarta, ndr) nel team event“.

Qual è, dunque, il vero problema dei tuffi italiani? “Oltre alle strutture, arretrate rispetto alla principali nazioni del mondo soprattutto dal punto di vista delle palestre, direi la logistica e la qualità dell’allenamento. – conclude Bertone – Ma purtroppo è una scelta necessaria, almeno a Roma: abbiamo una sola piscina, due considerando l’Acqua Acetosa per gli agonisti, e gli atleti sono tantissimi perché provenienti da più società. I corsi non si possono chiudere, perché di solo agonismo non si vive. In altre realtà con una sola squadra in piscina risulta indubbiamente più semplice lavorare“.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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